Morto nell'esplosione, 4 indagati

Sabato 21 Novembre 2015
Chiusa l'inchiesta sull'esplosione di via Baiamonti, a Trieste, dove perse la vita il 20 febbraio scorso Aldo Flego, 71 anni, di Pordenone, in quei giorni ospite della sorella. Secondo il pm Pietro Montrone, scoppio e crollo della palazzina, in cui rimasero ferite tre persone, tra cui la sorella di Flego, non è dovuta al danneggiamento delle tubazioni del gas, ma al fatto che qualcuno aveva lasciato la valvola di intercettazione del piano cottura aperta e il flessibile di raccordo privo di tappo.
Quattro sono gli indagati di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. Sono usciti di scena i due montatori della cucina, Josif Colosanca (31) e George Mihalcea (25) della coop Sfinge, due romeni in subappalto con la Blg Logistic Solution e che dovevano installare la cucina acquistata qualche giorno prima da Marcella Flego all'Ikea di Villesse. La Procura ravvisa responsabilità - anche indirette - a capo di Davide Mozina (36), idraulico della Astec Srl che in subappalto dalla Installo Srl si era occupato delle operazioni iniziali e avrebbe dovuto terminare l'installazione del piano cottura con il collegamento alla rete del gas, dell'acqua e dell'elettricità. Coinvolto anche il capo tecnico della ditta, Dario Visintin (52), a cui si contesta il fatto che l'azienda non aveva l'abilitazione a effettuare quel genere di intervento. L'indagine coinvolge indirettamente anche i presidenti di Astec e di Installo. Sono Giovanni Zoccarato (71) ed Enrico Rubiero (46).
A chiarire le cause dell'esplosione è stata la perizia affidata all'ingegner Giuseppe Giannace e al perito Andrea Disnan. I periti hanno ricostruito il percorso della tubazione del gas senza trovare tracce di perdite o danneggiamenti. La presenza di metano nell'appartamento viene attribuita al fatto che una parte dell'impianto interno non era collegata a nessun apparecchio senza che «il soggetto responsabile dell'operazione di scollegamento del piano di cottura avesse adottato le cautele previste». Le operazioni eseguite dall'idraulico - scrivono i periti - «non possono ritenersi eseguite in conformità» alla norma. Il tubo del gas era stato lasciato libero, l'estremità non era stata tappata.
La sorella di Aldo Flego è mancata lo scorso luglio all'ospedale di Cattinara.
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