Per molti, la saga delle Cinquanta sfumature ha rappresentato lo sdoganamento della trasgressione sessuale. «In realtà, ha avuto effetti devastanti - spiega Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo dell'Università dell'Aquila, famoso anche per il programma di qualche anno fa sex theraphy. Quattrini - in città per il primo dei tre appuntamenti che la rivista online Noi2 Magazine ha voluto dedicare al tema A proposito di sesso. Benessere sessuale, salute e qualità della vita - ha parlato ieri con il pubblico proprio di sessualità, normalità e trasgressione.
Professor Quattrini, che cosa intende quando dice che le Cinquanta sfumature hanno avuto un effetto devastante?
«L'ho definito una specie di Harmony erotico, solo un prodotto del marketing. Ha presentato un maschile e un femminile stereotipati. Leggetevi piuttosto de Sade o Anais nin, più belli e più attuali».
Però ha richiamato l'attenzione su un tema attuale.
«Il tema della sessualità atipica, fuori dagli schemi, è sicuramente molto gettonato. Sono moltissimi i negozi che vendono tutta la relativa oggettistica, ma non se ne parla. E così il fai da te rischia di creare situazioni pericolose. Ma la trasgressione, il Bdsm non sono sbagliati. È sbagliato invece che non se ne parli».
Lei viaggia molto per lavoro: qual è il rapporto degli italiani con la sessualità e vi sono differenze fra le diverse zone d'Italia?
«Sicuramente la situazione cambia nelle varie parti d'Italia. Quello che è più curioso è come il sud appaia più aperto e meno vincolato a certi tabù rispetto a un nord più chiuso. In generale, l'Italia paga il fatto che ancora oggi non c'è una regolamentazione giuridica sull'educazione sessuale e affettiva a scuola e molto si basa ancora sul fai da te. Per questo fra gli adolescenti una larga parte è autodidatta su questi temi».
Rispetto al passato, però, c'è una sovraesposizione degli adolescenti a immagini e contenuti di carattere sessuale. Con quali conseguenze?
«È pericoloso: da un lato le nuove tecnologie possono aiutare, perché consentono di reperire informazioni in maniera estremamente veloce. Ma in rete si può trovare tutto e il contrario di tutto, e dunque un adolescente non adeguatamente indirizzato può ricavare informazioni distorte. E lo stesso vale per gli adulti. Il rischio è quello di rimanere nell'ignoranza. Il paradosso è che la sessualità è ovviamente sempre esistita ma è anche sempre rimasta troppo agganciata all'intimità. Si parla senza problemi di sesso come procreazione, ma tutto cambia se si parla di sesso come piacere e benessere. E a volte è proprio l'ignoranza che porta alle disfunzioni sessuali: la non conoscenza può far nascere delle problematiche nelle dinamiche relazionali».
© riproduzione riservata
Professor Quattrini, che cosa intende quando dice che le Cinquanta sfumature hanno avuto un effetto devastante?
«L'ho definito una specie di Harmony erotico, solo un prodotto del marketing. Ha presentato un maschile e un femminile stereotipati. Leggetevi piuttosto de Sade o Anais nin, più belli e più attuali».
Però ha richiamato l'attenzione su un tema attuale.
«Il tema della sessualità atipica, fuori dagli schemi, è sicuramente molto gettonato. Sono moltissimi i negozi che vendono tutta la relativa oggettistica, ma non se ne parla. E così il fai da te rischia di creare situazioni pericolose. Ma la trasgressione, il Bdsm non sono sbagliati. È sbagliato invece che non se ne parli».
Lei viaggia molto per lavoro: qual è il rapporto degli italiani con la sessualità e vi sono differenze fra le diverse zone d'Italia?
«Sicuramente la situazione cambia nelle varie parti d'Italia. Quello che è più curioso è come il sud appaia più aperto e meno vincolato a certi tabù rispetto a un nord più chiuso. In generale, l'Italia paga il fatto che ancora oggi non c'è una regolamentazione giuridica sull'educazione sessuale e affettiva a scuola e molto si basa ancora sul fai da te. Per questo fra gli adolescenti una larga parte è autodidatta su questi temi».
Rispetto al passato, però, c'è una sovraesposizione degli adolescenti a immagini e contenuti di carattere sessuale. Con quali conseguenze?
«È pericoloso: da un lato le nuove tecnologie possono aiutare, perché consentono di reperire informazioni in maniera estremamente veloce. Ma in rete si può trovare tutto e il contrario di tutto, e dunque un adolescente non adeguatamente indirizzato può ricavare informazioni distorte. E lo stesso vale per gli adulti. Il rischio è quello di rimanere nell'ignoranza. Il paradosso è che la sessualità è ovviamente sempre esistita ma è anche sempre rimasta troppo agganciata all'intimità. Si parla senza problemi di sesso come procreazione, ma tutto cambia se si parla di sesso come piacere e benessere. E a volte è proprio l'ignoranza che porta alle disfunzioni sessuali: la non conoscenza può far nascere delle problematiche nelle dinamiche relazionali».
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