LA FORESTERIA
ZOPPOLA Sarebbe tutto pronto: letti, docce, aree comuni e stanze

Domenica 5 Aprile 2020
LA FORESTERIA ZOPPOLA Sarebbe tutto pronto: letti, docce, aree comuni e stanze
LA FORESTERIA
ZOPPOLA Sarebbe tutto pronto: letti, docce, aree comuni e stanze separate. Il Comune, in questo caso quello di Zoppola, ha fatto abbondantemente la sua parte per rispondere a una delle tante indicazioni del Dipartimento di prevenzione, cioè all'opportunità di allestire delle foresterie vicine alle case di riposo. Ebbene, a Zoppola la struttura c'è e a tempo di record è stata resa disponibile. Si trova a Orcenico Superiore, cioè a breve distanza dalla residenza per anziani di Castions diventata il fulcro dell'emergenza Pordenonese al tempo del Coronavirus. Ma lo stabile, di proprietà comunale, nonostante sia pronto da giorni è ancora vuoto. E al momento non si può prevedere se sarà mai utilizzato. A Castions, infatti, per ora non è decollato il modello San Vito, dove invece i dipendenti della casa di riposo hanno deciso di dormire nell'area dedicata della struttura. Ai dipendenti della struttura di Castions il messaggio è arrivato: tutti sono a conoscenza della possibilità di non rientrare a casa la sera per aumentare il grado di protezione nei confronti degli anziani. Ma l'operazione non è così semplice: trattandosi di fatto di un rapporto di lavoro, non si può obbligare i dipendenti a prendere quella strada. E infatti al momento non ci sono adesioni ufficiali al progetto. La residenza per anziani conta al momento tre vittime, 28 ospiti positivi (sette in ospedale) e otto dipendenti contagiati, i quali però ora sono in isolamento domiciliare. All'interno della casa di riposo è presenta una zona rossa al secondo piano, dove sono stati sistemati gli ospiti positivi.
A PORDENONE
Un'altra novità arriva dal complesso di case di riposo che fa riferimento all'Umberto I di Pordenone. A Casa Serena è stata attrezzata una zona rossa simile (ma per altri versi differente) a quella di Castions. Fortunatamente per ora è vuota, ma la direzione della struttura ha agito in modo preventivo. Ad essere utilizzato è uno stabile che fa riferimento a Casa Serena stessa: lì saranno trasferiti eventuali ospiti positivi. Alcuni giorni fa, dei casi sospetti all'interno della struttura hanno generato una pioggia di tamponi: fortunatamente sono risultati tutti negativi. Sotto controllo, a Pordenone, anche la situazione legata ai dispositivi di protezione individuale: ci sono mascherine, camici monouso e occhiali per gestire l'emergenza.
IN OSPEDALE
Torna l'allarme contagio in ospedale a Pordenone. Stavolta tocca al laboratorio di anatomia patologica. I tamponi positivi sarebbero tre: due medici e un tecnico. Uno dei contagiati è una figura di vertice. I sindacati hanno chiesto la sanificazione dell'area nel fine settimana.
AL CRO
Da Aviano ecco la testimonianza di un'operatrice sanitaria: «È passato un mese e noi non abbiamo mollato di un millimetro. Non pensate che non manchino le difficoltà, non siamo robot, ma ci sono i nostri dirigenti e coordinatori sempre pronti a risolvere i problemi e organizzarci al meglio, i nostri grandi sostenitori pronti a coccolarci e viziarci con caffè, te dolci e tanto altro, la loro gratitudine si percepisce nei gesti e negli sguardi, e questo ci fa lavorare bene e andare avanti. Aprile sarà il mese più duro. La primavera sta arrivando e siamo stanchi di stare a casa. Inoltre c'è chi si sente tanto solo e abbandonato perché non vede da tanto i famigliari, chi si sente avvilito e depresso pensando che le risorse iniziano a mancare e si vergogna di chiedere aiuto, e chi purtroppo sta male e non può essere assistito al meglio. Tutto inizia diventare pesante e insopportabile, vi capiamo benissimo. Però vi preghiamo, non mollate proprio ora. A chiedertelo siamo noi operatori sanitari che malgrado lo stremo siamo ancora qui pronti ad aiutarvi».
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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