In albergo con la droga, pusher patteggia due anni

Mercoledì 8 Aprile 2020
IL PROCESSO
PORDENONE È uno dei rari processi celebrati in Tribunale a Pordenone dopo la serrata imposta dal coronavirus. Ieri, nell'udienza preliminare del gup Monica Biasutti, è stata definita la posizione di Roday Malasi, 32 anni, nazionalità albanese e residenza a Maniago. Il giovane, dallo scorso novembre in misura cautelare in carcere per una vicenda di droga, ha scelto la via del patteggiamento. L'udienza si è celebrata in videoconferenza. In aula, con le dovute precauzioni, c'erano soltanto il giudice, il pm Marco Faion e l'avvocato Luca Donadon. Malasi era in collegamento dal carcere e ha potuto assistere a tutte le fasi dell'udienza. La difesa ha concordato con il pm Maria Grazia Zaina, titolare del fascicolo, una pena a 2 anni e 8mila euro.
Malazi era stato arrestato lo scorso novermbre. Aveva prenotato una camera d'albergo e si era sistemato per qualche giorno a Colle. In valigia non aveva sistemato soltanto indumenti ed effetti personali. Aveva infilato anche 1.096 grammi di marijuana, 51 grammi di hascisc, altri 22 grammi di eroina e 1,5 di cocaina. Il giovane era stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Spilimbergo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In quel periodo i carabinieri aveano intensificato i controlli antifurto. Verso le 22.45 un abitante di Colle aveva segnalato una persona che si aggirava a piedi. Non era del paese e questo aveva insospettito il residente. Malasi era stato rintracciato. Era nervoso e, soprattutto, addosso aveva un persistente odore di marijuana. Era stato perquisito. E lo stesso controllo era stato fatto nella sua camera d'albergo. Nella stanza era stata trovata la droga: una decina di pacchi di marijuana e i sacchetti con l'altro stupefacente. Erano stati rinvenuti anche diversi accessori utili al confezionamento delle dosi: coltelli, forbici e bilancino. In albergo erano tutti scombussolati.
Il sospetto degli inquirenti è che Malasi avesse prenotato di proposito la stanza, per evitare di incappare in controlli da parte dei carabinieri e di dare nell'occhio. Non è mai stato chiaro se a Colle avesse dato appuntamento ai suoi clienti. Nella struttura ricettiva non avevano comunque notato alcun movimento strano. Ultimamente i pusher tendono a prenotare stanze o appartamenti per evitare eventuali appostamenti degli investigatori nelle vicinanze delle loro abitazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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