Teresa e Trifone come Yara, Sarah Scazzi, Melania Rea o il piccolo Loris. Il giallo dei fidanzati uccisi nel parcheggio del palasport è diventato un appuntamento fisso della tivù del dolore, dove la tragedia diventa spettacolo o una sorta di serial televisivo con tanto di tariffario per interviste o partecipazioni in studio (anche 2 mila o 3.500 euro), come accertato dalle intercettazioni telefoniche della Procura di Ragusa nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Loris Stival. In una informativa di 250 pagine emerge un business inquietante, che coinvolge soprattutto le reti Mediaset (è stata intercettata anche una trattativa tra la nonna del bambino e la conduttrice Barbara D'Urso).
Sul giallo di Pordenone sono puntati anche i riflettori dei programmi di approfondimento, dove vanno in scena processi virtuali, scontri tra colpevolisti-innocentisti e dove i consulenti delle parti vengono inseriti nel cast fisso della trasmissione. Sulla tragica morte di Trifone Ragone e Teresa Costanza si parlerà ancora a lungo: Chi l'ha visto?, Quarto Grado, La vita in diretta, Pomeriggio Cinque, I Fatti vostri o Domenica live sono solo alcuni dei programmi che stanno seguendo le indagini attraverso i propri inviati a Pordenone. Molti dei consulenti coinvolti da difesa e parti offese sono già dei volti televisivi conosciuti (o lo diventeranno) e sono coinvolti nei principali gialli della cronaca italiana. Un nome su tutti: la criminologa Roberta Bruzzone, che quando è venuta a Pordenone per i sopralluoghi nell'appartamento e sull'auto di Giosuè Ruotolo aveva tutti gli obiettivi (e i microfoni) puntati addosso. Volti noti del suo staff sono Nicola Caprioli, che si è occupato del caso di Melania Rea, omicidio in cui ha fornito consulenze pure l'informatico Simone Bonifazi. Ci sono poi la genetista Marina Baldi e i legali Serena Gasperini e Daniele Fabrizi, ospiti fissi a Quarto Grado.
Anche la difesa dell'unico sospettato del duplice delitto, Giosuè Ruotolo, l'avvocato Roberto Rigoni Stern, si è affidata a nomi di grido. Ezio Denti, crimonologo esperto di balistica, conosce bene le regole degli studi televisivi ed è uno dei periti della difesa di Massimo Bossetti, come lo è Giuseppe Dezzani, informatico che ha analizzato il computer di Bossetti, la scatola nera della Concordia e che si è occupato (stavolta per il pm) di un altro omicidio che ha avuto risonanza mediatica, quello di Elena Ceste. Salvatore Musio (criminologo), Vincenzo Agostini (genetista) e Donatella Curtotti (crimonologa docente universitaria) sono altri esperti noti a livello nazionale.
I tariffari? Nella maggior parte dei casi per le famiglie delle vittime o degli indagati è impossibile sostenere i costi di simili équipe: a pagare, se non sono previsti compensi per le partecipazioni negli studi televisivi, è la visibilità su giornali, tivù e internet.
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Sul giallo di Pordenone sono puntati anche i riflettori dei programmi di approfondimento, dove vanno in scena processi virtuali, scontri tra colpevolisti-innocentisti e dove i consulenti delle parti vengono inseriti nel cast fisso della trasmissione. Sulla tragica morte di Trifone Ragone e Teresa Costanza si parlerà ancora a lungo: Chi l'ha visto?, Quarto Grado, La vita in diretta, Pomeriggio Cinque, I Fatti vostri o Domenica live sono solo alcuni dei programmi che stanno seguendo le indagini attraverso i propri inviati a Pordenone. Molti dei consulenti coinvolti da difesa e parti offese sono già dei volti televisivi conosciuti (o lo diventeranno) e sono coinvolti nei principali gialli della cronaca italiana. Un nome su tutti: la criminologa Roberta Bruzzone, che quando è venuta a Pordenone per i sopralluoghi nell'appartamento e sull'auto di Giosuè Ruotolo aveva tutti gli obiettivi (e i microfoni) puntati addosso. Volti noti del suo staff sono Nicola Caprioli, che si è occupato del caso di Melania Rea, omicidio in cui ha fornito consulenze pure l'informatico Simone Bonifazi. Ci sono poi la genetista Marina Baldi e i legali Serena Gasperini e Daniele Fabrizi, ospiti fissi a Quarto Grado.
Anche la difesa dell'unico sospettato del duplice delitto, Giosuè Ruotolo, l'avvocato Roberto Rigoni Stern, si è affidata a nomi di grido. Ezio Denti, crimonologo esperto di balistica, conosce bene le regole degli studi televisivi ed è uno dei periti della difesa di Massimo Bossetti, come lo è Giuseppe Dezzani, informatico che ha analizzato il computer di Bossetti, la scatola nera della Concordia e che si è occupato (stavolta per il pm) di un altro omicidio che ha avuto risonanza mediatica, quello di Elena Ceste. Salvatore Musio (criminologo), Vincenzo Agostini (genetista) e Donatella Curtotti (crimonologa docente universitaria) sono altri esperti noti a livello nazionale.
I tariffari? Nella maggior parte dei casi per le famiglie delle vittime o degli indagati è impossibile sostenere i costi di simili équipe: a pagare, se non sono previsti compensi per le partecipazioni negli studi televisivi, è la visibilità su giornali, tivù e internet.
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