CASE DI RIPOSO
PORDENONE Si tratta dell'aspetto che in provincia ora spaventa

Domenica 22 Marzo 2020
CASE DI RIPOSO PORDENONE Si tratta dell'aspetto che in provincia ora spaventa
CASE DI RIPOSO
PORDENONE Si tratta dell'aspetto che in provincia ora spaventa di più: il virus è entrato nelle residenze per anziani e persone in difficoltà. E dopo Zoppola, è il turno di San Vito al Tagliamento. La notizia si è diffusa a pochi passi dall'ospedale dalla cittadina, a sua volta toccato dalla diffusione interna del Coronavirus: il contagio ha raggiunto l'Rsa di San Vito, toccando due ospiti della struttura che si occupa soprattutto della lunga degenza e della riabilitazione. Si tratta di un anziano e di una persona con difficoltà. Al momento, però, non è stato disposto il ricovero in ospedale delle due persone risultate positive al tampone: i pazienti con il Covid-19 sono stati fatti rimanere all'interno della struttura che si trova lungo la stessa strada dell'ospedale cittadino. Un fatto, questo, che ha generato la protesta della Cgil. «Ci è sembrata una scelta quantomeno azzardata - ha detto il leader sindacale del settore, Pier Luigi Benvenuto -: la Rsa di San Vito non garantisce il medico di notte e anche la decisione di lasciare i pazienti positivi all'interno della stessa struttura non ci pare il massimo della sicurezza». Ora saranno effettuati i tamponi alle persone che sono state più a contatto con i due pazienti risultati positivi. Quanto alla situazione dell'ospedale di San Vito, si registra purtroppo un nuovo caso di positività al Coronavirus, dopo quelli di un paziente in Medicina e di un dirigente dell'area medica. All'interno della struttura ospedaliera sono in corso i tamponi agli operatori del Pronto soccorso che sono venuti al contatto con il primo paziente positivo, che era stato preso in carico per ragioni di salute diverse dal contagio; poi si procederà a controllare anche chi è stato a stretto contatto con il dirigente positivo.
AL POLICLINICO
Il Coronavirus è entrato anche alla clinica San Giorgio di Pordenone. E si tratta del primo caso che tocca la sanità privata in provincia di Pordenone. Il caso risale a metà settimana, quando un paziente ricoverato per un intervento legato a una protesi è risultato positivo. Il risultato del test è arrivato dopo un secondo ricovero nella stessa struttura. A quel punto il paziente è stato trasferito al Santa Maria degli Angeli. Già fatti 40 tamponi: i primi dieci sono risultati negtivi.
S. MARIA DEGLI ANGELI
In ospedale a Pordenone ci si concentra sui due casi positivi riscontrati al settimo piano della struttura, ma nel frattempo arriva anche una buona notizia. Sono stati allestiti, infatti, i due nuovi posti di Terapia intensiva previsti dal piano regionale. Si trovano nello stesso reparto che ospita gli altri spazi dedicati alle cure d'emergenza e sono già in servizio. Si è agito a tempo di record.
A ZOPPOLA
Preoccupazione, invece, per la situazione che si sta vivendo nella casa di riposo Micoli-Toscano di Castions di Zoppola. La notizia del contagio di due ospiti anziane (sono in ospedale a Pordenone, ma non in gravissime condizioni) ha fatto scattare un protocollo per blindare la struttura. Tra oggi e domani saranno eseguiti tamponi a tappeto. Si suppone che a trasmettere il virus ai due ospiti sia stata un'operatrice sanitaria che lavora nella struttura. «La situazione è seria - ha detto il sindaco di Zoppola, Francesca Papais - e per questo abbiamo chiesto misure di emergenza per tutti: utenti, medici e operatori». I risultati dei tamponi dovrebbero arrivare con certezza già domani mattina. la preoccupazione deriva dall'età media e dalle condizioni di salute di molti ospiti della struttura, che in totale ne conta 108.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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