CASE DI RIPOSO
PORDENONE Si tratta dell'aspetto che in provincia ora spaventa di più: il virus è entrato nelle residenze per anziani e persone in difficoltà. E dopo Zoppola, è il turno di San Vito al Tagliamento. La notizia si è diffusa a pochi passi dall'ospedale dalla cittadina, a sua volta toccato dalla diffusione interna del Coronavirus: il contagio ha raggiunto l'Rsa di San Vito, toccando due ospiti della struttura che si occupa soprattutto della lunga degenza e della riabilitazione. Si tratta di un anziano e di una persona con difficoltà. Al momento, però, non è stato disposto il ricovero in ospedale delle due persone risultate positive al tampone: i pazienti con il Covid-19 sono stati fatti rimanere all'interno della struttura che si trova lungo la stessa strada dell'ospedale cittadino. Un fatto, questo, che ha generato la protesta della Cgil. «Ci è sembrata una scelta quantomeno azzardata - ha detto il leader sindacale del settore, Pier Luigi Benvenuto -: la Rsa di San Vito non garantisce il medico di notte e anche la decisione di lasciare i pazienti positivi all'interno della stessa struttura non ci pare il massimo della sicurezza». Ora saranno effettuati i tamponi alle persone che sono state più a contatto con i due pazienti risultati positivi. Quanto alla situazione dell'ospedale di San Vito, si registra purtroppo un nuovo caso di positività al Coronavirus, dopo quelli di un paziente in Medicina e di un dirigente dell'area medica. All'interno della struttura ospedaliera sono in corso i tamponi agli operatori del Pronto soccorso che sono venuti al contatto con il primo paziente positivo, che era stato preso in carico per ragioni di salute diverse dal contagio; poi si procederà a controllare anche chi è stato a stretto contatto con il dirigente positivo.
AL POLICLINICO
Il Coronavirus è entrato anche alla clinica San Giorgio di Pordenone. E si tratta del primo caso che tocca la sanità privata in provincia di Pordenone. Il caso risale a metà settimana, quando un paziente ricoverato per un intervento legato a una protesi è risultato positivo. Il risultato del test è arrivato dopo un secondo ricovero nella stessa struttura. A quel punto il paziente è stato trasferito al Santa Maria degli Angeli. Già fatti 40 tamponi: i primi dieci sono risultati negtivi.
S. MARIA DEGLI ANGELI
In ospedale a Pordenone ci si concentra sui due casi positivi riscontrati al settimo piano della struttura, ma nel frattempo arriva anche una buona notizia. Sono stati allestiti, infatti, i due nuovi posti di Terapia intensiva previsti dal piano regionale. Si trovano nello stesso reparto che ospita gli altri spazi dedicati alle cure d'emergenza e sono già in servizio. Si è agito a tempo di record.
A ZOPPOLA
Preoccupazione, invece, per la situazione che si sta vivendo nella casa di riposo Micoli-Toscano di Castions di Zoppola. La notizia del contagio di due ospiti anziane (sono in ospedale a Pordenone, ma non in gravissime condizioni) ha fatto scattare un protocollo per blindare la struttura. Tra oggi e domani saranno eseguiti tamponi a tappeto. Si suppone che a trasmettere il virus ai due ospiti sia stata un'operatrice sanitaria che lavora nella struttura. «La situazione è seria - ha detto il sindaco di Zoppola, Francesca Papais - e per questo abbiamo chiesto misure di emergenza per tutti: utenti, medici e operatori». I risultati dei tamponi dovrebbero arrivare con certezza già domani mattina. la preoccupazione deriva dall'età media e dalle condizioni di salute di molti ospiti della struttura, che in totale ne conta 108.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Si tratta dell'aspetto che in provincia ora spaventa di più: il virus è entrato nelle residenze per anziani e persone in difficoltà. E dopo Zoppola, è il turno di San Vito al Tagliamento. La notizia si è diffusa a pochi passi dall'ospedale dalla cittadina, a sua volta toccato dalla diffusione interna del Coronavirus: il contagio ha raggiunto l'Rsa di San Vito, toccando due ospiti della struttura che si occupa soprattutto della lunga degenza e della riabilitazione. Si tratta di un anziano e di una persona con difficoltà. Al momento, però, non è stato disposto il ricovero in ospedale delle due persone risultate positive al tampone: i pazienti con il Covid-19 sono stati fatti rimanere all'interno della struttura che si trova lungo la stessa strada dell'ospedale cittadino. Un fatto, questo, che ha generato la protesta della Cgil. «Ci è sembrata una scelta quantomeno azzardata - ha detto il leader sindacale del settore, Pier Luigi Benvenuto -: la Rsa di San Vito non garantisce il medico di notte e anche la decisione di lasciare i pazienti positivi all'interno della stessa struttura non ci pare il massimo della sicurezza». Ora saranno effettuati i tamponi alle persone che sono state più a contatto con i due pazienti risultati positivi. Quanto alla situazione dell'ospedale di San Vito, si registra purtroppo un nuovo caso di positività al Coronavirus, dopo quelli di un paziente in Medicina e di un dirigente dell'area medica. All'interno della struttura ospedaliera sono in corso i tamponi agli operatori del Pronto soccorso che sono venuti al contatto con il primo paziente positivo, che era stato preso in carico per ragioni di salute diverse dal contagio; poi si procederà a controllare anche chi è stato a stretto contatto con il dirigente positivo.
AL POLICLINICO
Il Coronavirus è entrato anche alla clinica San Giorgio di Pordenone. E si tratta del primo caso che tocca la sanità privata in provincia di Pordenone. Il caso risale a metà settimana, quando un paziente ricoverato per un intervento legato a una protesi è risultato positivo. Il risultato del test è arrivato dopo un secondo ricovero nella stessa struttura. A quel punto il paziente è stato trasferito al Santa Maria degli Angeli. Già fatti 40 tamponi: i primi dieci sono risultati negtivi.
S. MARIA DEGLI ANGELI
In ospedale a Pordenone ci si concentra sui due casi positivi riscontrati al settimo piano della struttura, ma nel frattempo arriva anche una buona notizia. Sono stati allestiti, infatti, i due nuovi posti di Terapia intensiva previsti dal piano regionale. Si trovano nello stesso reparto che ospita gli altri spazi dedicati alle cure d'emergenza e sono già in servizio. Si è agito a tempo di record.
A ZOPPOLA
Preoccupazione, invece, per la situazione che si sta vivendo nella casa di riposo Micoli-Toscano di Castions di Zoppola. La notizia del contagio di due ospiti anziane (sono in ospedale a Pordenone, ma non in gravissime condizioni) ha fatto scattare un protocollo per blindare la struttura. Tra oggi e domani saranno eseguiti tamponi a tappeto. Si suppone che a trasmettere il virus ai due ospiti sia stata un'operatrice sanitaria che lavora nella struttura. «La situazione è seria - ha detto il sindaco di Zoppola, Francesca Papais - e per questo abbiamo chiesto misure di emergenza per tutti: utenti, medici e operatori». I risultati dei tamponi dovrebbero arrivare con certezza già domani mattina. la preoccupazione deriva dall'età media e dalle condizioni di salute di molti ospiti della struttura, che in totale ne conta 108.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA