Vive da mesi senza gas né elettricità

Martedì 28 Gennaio 2020
Vive da mesi senza gas né elettricità
CONSELVE
«Sono prigioniera in casa mia, senza luce e senza gas: faccio appello a chiunque possa darmi una mano». É l'accorato appello di D.C., 52 anni, che si trova ad affrontare una situazione disperata. A raccontarla è la diretta interessata: «Purtroppo vivo da sola da qualche anno nella casa di famiglia, dopo che mi è mancata la mamma di cui mi sono presa cura fino alla morte. Dal punto di vista lavorativo mi sono sempre data da fare con lavori domestici ed assistenziali, ma purtroppo nell'ultimo anno e mezzo ho avuto serie difficoltà a svolgere queste attività», spiega la donna. «Anche per questo motivo, nel 2018 non ho avuto remore quando, tramite una associazione di volontariato, mi è stata fatta la proposta di ospitare in casa una coppia in cerca di alloggio. L'accordo, peraltro solo verbale, prevedeva che i due avrebbero contribuito alle spese domestiche in cambio di una stanza e dell'uso della cucina».
BOLLETTE INSOLUTE
Le cose non sono però andate come si pensava: «La coppia dopo aver pagato i primi mesi ha smesso di contribuire alle spese, pur proseguendo ad usufruire delle utenze di casa», continua D.C. Si è così arrivati alla scorsa estate, quando, a seguito delle morosità accumulate, sono stati apposti i sigilli alla luce e al gas dell'abitazione della donna. «Da mesi - aggiunge la donna - non solo non posso più scaldarmi, ma non ho più neppure la luce e per lavarmi vado a mendicare un po' di acqua da qualche amica. É una situazione insostenibile, aggravata dal fatto che la coppia praticamente ospite abusiva a casa mia non ha nessuna intenzione di andarsene, né tanto meno di riprendere a contribuire al pagamento degli arretrati».
D.C. da qualche mese fruisce del reddito di cittadinanza, che peraltro viene utilizzato per precise funzioni e comunque non potrebbe bastare per recuperare l'arretrato delle utenze della casa, relativo all'utilizzo di luce e gas. «Chiedo davvero aiuto a chi può darmi una mano, io sono disponibile a fare qualsiasi lavoro, ma spero anche di riuscire a far allontanare questa coppia dalla mia casa, dove è vero che li avevo accolti volentieri, per un periodo limitato, ora sono quasi più padroni loro di me», conclude la donna.
La vicenda è nota anche all'amministrazione comunale: «Ci troviamo in una situazione davvero particolare - riconosce il vice sindaco Antonio Ruzzon - la signora è sostenuta, per quello che si può da diversi anni dai servizi sociali del Comune, che però arrivano dove è possibile e certamente non sono in grado di recuperare tutto l'arretrato che si è accumulato in fatto di utenze maturate da un nucleo di tre persone». Il vice sindaco si limita a dare solo qualche informazione, ma appare evidente che il caso è ben noto sia agli uffici che agli amministratori.
«Ho incontrato la concittadina ripetutamente, anche con i responsabili dell'ufficio comunale, facendole notare che le persone che vivono a casa sua, come sono entrate col suo consenso, allo stesso modo devono essere invitate a trovare una sistemazione alternativa. La forza pubblica, non essendoci un contratto di affitto, non può intervenire, se non in caso di violenza, che francamente in questo caso, mi pare proprio non vi sia stata», sottolinea il vice sindaco, assicurando che «continueremo a seguire la vicenda».
Nicola Benvenuti
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