Vino, pizzette e proteste «È il nostro primo passo»

Sabato 16 Gennaio 2021
IL RACCONTO
PADOVA Un bicchiere di prosecco e qualche pizzetta. Ecco servito per una giovane coppia l'aperitivo al Bacareto San Pietro, nell'omonima laterale di corso Milano, nel giorno della rivolta che in centro a Padova ha visto aderire anche il Green street club in via Dante. «Sono stata barista per anni, so cosa vuol dire dice la cliente, seduta al tavolo Ho voluto dare il mio contributo a questa protesta così ho dato un'occhiata ai giornali per vedere chi era aperto in centro. La ristorazione è una fetta importante della nostra economia. Da quello che abbiamo potuto osservare il coronavirus si è diffuso anche mentre bar e ristoranti erano chiusi quindi non ci vedo una correlazione così stretta. Il rischio, forse, è maggiore quando in tanti si trovano in casa senza alcun tipo di protezione».
NIENTE MULTE
Quando gli agenti della polizia locale in borghese sono arrivati, altri due clienti seduti al bancone per bere un bicchiere di vino erano appena usciti. «I vigili sono arrivati poco prima delle 15 e dentro non hanno trovato nessun cliente dichiara Alessio Di Muro, uno dei titolari Quindi non avevano motivo per farci la multa. Noi rimaniamo aperti fino alle 21.45 e lo saremo anche domani per l'asporto. Movimento c'è, abbiamo ricevuto il sostegno di diversi clienti, qualcosa mi sembra abbia cominciato a ingranare anche se avremmo avuto una maggiore risonanza se fossimo stati in tanti. È pur sempre un primo passo».
GLI ALTRI
Ha tenuto aperto anche il Green street club in via Dante non solo con l'asporto ma anche per chi voleva sedersi, ma alla visita della Polizia locale i baristi non sono stati trovati nell'atto di servire i clienti al tavolo, quindi gli agenti non hanno proceduto con possibili sanzioni.
Inizialmente era girata voce che anche il ristorante Corte dei Leoni di via Boccalerie dovesse aprire con servizio bar, invece i titolari hanno deciso ieri mattina di dimostrare la loro adesione in modo diverso rispetto ai colleghi: dalle 18.30 si sono accese le luci e la musica ma niente servizio al tavolo, solo un'azione dimostrativa. «Non volevamo coinvolgere i nostri clienti facendo rischiare loro una multa anche se pensiamo che la protesta sia giusta spiega Emanuele Boccardo Abbiamo quindi deciso per un gesto dimostrativo. Temiamo servirà a poco, ci sono state troppo poche adesioni in città. A quanto pare si può fare assembramento sui treni ma non si può mangiare al ristorante».
L'APPOGGIO
Per cause di forza maggiore anche il ristorante l'Antico Brolo in corso Milano non ha di fatto aderito alla protesta. «Avremmo voluto ma non siamo riusciti a organizzarci in tempo tra personale e merci spiega Barbara Di Natale Condividiamo il pensiero e se si rifarà cercheremo di farci trovare pronti. Purtroppo abbiamo tutto il personale in cassa integrazione e per fare un servizio fatto bene serve il tempo di ordinare il cibo».
Massimiliano Pellizzari, presidente dell'Associazione commercianti del centro, pubblica su Facebook una foto dei controlli a Le Sablon e commenta sarcastico: «Se vi fosse un dispiegamento di forze quotidiano a eseguire controlli come si è visto stamane all'Arcella, il quartiere sarebbe come il giardino dell'Eden».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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