VILLAFRANCA
È stata chiesta l'archiviazione per il caso dello studente di

Venerdì 11 Ottobre 2019
VILLAFRANCA
È stata chiesta l'archiviazione per il caso dello studente di 17 anni morto dissanguato dopo un intervento al torace. Secondo il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare del fascicolo, i cinque medici finiti iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo non hanno commesso alcun errore. Non la pensano così i genitori di Daniele Zanon che, attraverso il loro legale di fiducia Ernesto De Toni, hanno già presentato domanda di opposizione all'archiviazione e ai chirurghi chiederanno i danni in sede civile.
L'OPERAZIONE
La mattina del 10 dicembre dell'anno scorso Daniele Zanon è stato sottoposto all'intervento di rimozione delle barre dal petto. Una trasversale e una obliqua, installate poco meno di due anni prima per facilitare l'allargamento dello sterno che era di dimensioni ridotte. Una operazione di media difficoltà e che sarebbe dovuta durare dalle tre alle quattro ore. Invece lo studente ha avuto una importante emorragia ed è entrato in coma. È stato trasferito alla rianimazione del reparto Gallucci, ma dopo avergli somministrato 140 sacche di sangue alle 10.30 di martedì 11 dicembre il giovane è stato dichiarato morto. I genitori, papà Dario e mamma Alessandra Cabrele la mattina dopo si sono recati alla stazione dei carabinieri di Limena dove hanno presentato denuncia indicando ai militari chi, secondo loro, sarebbe stato il responsabile del decesso di loro figlio. Da qui sono scattate le indagini da parte della Procura, che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di cinque medici. Gli inquirenti, nei giorni successivi, hanno sequestrato il video in cui viene effettuato il riscontro diagnostico sul cadavere del 17enne. È un esame del tutto identico a una autopsia e con un fine meramente scientifico. Tuttavia l'autorità sanitaria, secondo una prima ricostruzione dei fatti, non avrebbe dovuto procedere in tal senso perchè il legale della famiglia dello studente morto aveva spedito una diffida a toccare il corpo. Diffida che è finita nel fascicolo delle indagini. E nei guai sono finiti i medici Piergiorgio Gamba 65 anni, Vladimiro Vida 46 anni, Guendalina Mognato 61 anni, Filippo Ghidini 30 anni e Alessandra Rancan 29 anni.
L'ACCUSA
Il pubblico ministero, dopo mesi di indagini, ha deciso di chiedere l'archiviazione del caso. Motivo il ragazzo doveva per forza essere operato, perchè non riusciva più a respirare. E poi prima dell'intervento era stato sottoposto alla Tac e non era emerso nulla di anomalo. Ma per mamma e papà di Daniele a uccidere il loro bambino sono stati quei cinque medici. La famiglia come consulente ha nominato il medico legale Giovanni Ciraso e dalla sua relazione è emerso come le barre erano state male posizionate provocando al paziente una pericardite. Ma soprattutto che dovevano essere rimosse almeno un anno prima se non di più, così da evitare la situazione di aderenze che ha provocato la morte del ragazzo.
Marco Aldighieri
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