Stupro sull'argine, ex pugile alla sbarra

Martedì 25 Settembre 2018
Stupro sull'argine, ex pugile alla sbarra
MONSELICE
Tentata violenza sessuale. È la pesante accusa da cui è chiamato a difendersi davanti al tribunale collegiale l'ex pugile Andrei Bodorin, 42 anni, di origini moldave, con residenza a Monselice. Lo straniero, che vanta numerosi precedenti per rapina ed estorsione, è stato rinviato a giudizio. Il processo si aprirà il prossimo 14 gennaio. Lo spiacevole episodio risale al 14 settembre di due anni fa. Bodorin avrebbe aggredito una trentaseienne di Monselice in via Argine Sinistro, nella città della Rocca. La donna stava facendo jogging all'ora di pranzo. Proveniva da Marendole ed era diretta verso il centro cittadino. All'altezza del cavalcavia sulla linea ferroviaria ha incrociato uno sconosciuto. Al suo passaggio, quest'ultimo le avrebbe bloccato la strada afferrandola per il braccio destro. Nell'altra mano teneva un coltello con manico in filo di cuoio e una lama lunga 25-30 centimetri, con cui avrebbe minacciato la malcapitata. L'aggressore avrebbe proferito frasi oscene all'indirizzo della donna esortandola a seguirlo.
PAURA
Superati i primi istanti di disorientamento, la trentaseienne sarebbe riuscita a divincolarsi dalla presa al braccio con un movimento brusco e a scansare il maniaco. Poi si sarebbe rimessa a correre a gambe levate in direzione di Monselice. Con la coda dell'occhio si era ben presto resa conto che l'aggressore aveva desistito dall'inseguirla. Qualche centinaio di metri più avanti, aveva incrociato una donna in bicicletta e l'aveva esortata a contattare il 112. Lei era infatti sprovvista di telefono cellulare. Nel giro di pochi minuti era stata raggiunta da una pattuglia dei carabinieri.
Era riuscita a fornire una precisa descrizione del maniaco: una cinquantina d'anni di età, tarchiato e di corporatura robusta, carnagione scura e volto butterato, vestito con un paio di bermuda scure, una maglietta a maniche corte di colore azzurro e un cappello di paglia in testa. Gli investigatori le avevano sottoposto alcune foto segnaletiche per il riconoscimento dell'aggressore. La donna aveva individuato in Bodorin l'uomo che aveva cercato di bloccarla sull'argine. L'ex pugile, difeso dall'avvocato Paola Porzio, respinge le accuse. Ha scelto di affrontare un dibattimento cui non parteciperà la vittima, che non si è costituita parte civile.
ARRESTO
Bodorin è stato arrestato dai carabinieri un paio di mesi fa con l'accusa di estorsione ai danni di una coppia di baristi di Monselice. A fine giornata pretendeva la consegna di parte dell'incasso a suon di minacce e continuava ad effettuare consumazioni senza mai pagare. Nonostante il divieto di avvicinarsi al locale, ha continuato imperterrito a minacciare la coppia. Tanto che i carabinieri hanno dovuto ammanettarlo nuovamente facendo scattare gli arresti domiciliari.
Luca Ingegneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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