Striscia filma lo spaccio, l'opposizione va all'attacco

Mercoledì 8 Aprile 2020
Striscia filma lo spaccio, l'opposizione va all'attacco
IL CASO
PADOVA Vittorio Brumotti torna alla ribalta e scatena nuove polemiche. L'inviato di Striscia la Notizia è tornato a Padova per documentare come a Padova, nonostante l'emergenza Coronavirus, in una città semideserta lo spaccio non si sia fermato. Brumotti in sella alla sua bici ha percorso le zone dello spaccio, Stazione, via Valeri, piazzetta Gasparotto e limitrofe, riprendendo i gruppi di spaccini incuranti di qualsiasi divieto e dispositivo di protezione. La sua incursione è finita con un nutrito lancio di bottiglie da parte degli spacciatori che Brumotti è riuscito a schivare. E con la diretta televisiva di lunedì sera.
Il 22 novembre del 2017 non era riuscito a sfuggire agli spacciatori infuriati che lo avevano aggredito a calci, schiaffi, sputi e bottigliate. La trasferta padovana di Brumotti ben presto ha suscitato migliaia di visualizzazioni sui social e centinaia di commenti dei padovani, oltre all'intervento di consiglieri e politici cittadini che, da anni, denunciano la situazione.
«I sacrifici di migliaia di padovani non possono essere inficiati dai delinquenti e dagli spacciatori. Sono mesi e mesi che i cittadini di Piazza De Gasperi, di via Tommaseo, della Sìstazione e di via Bernina invocano aiuto per una situazione non più tollerabile - dice Eleonora Mosco di Cambiamo. Quale autocertificazione hanno gli spacciatori? Quali comprovati motivi di necessità e urgenza hanno i delinquenti? Serve coraggio e senso di responsabilità, la nostra città merita di essere fatta conoscere a livello nazionale per le proprie eccellenze e non certo per il degrado in cui è precipitata negli ultimi due anni con la guida della sinistra».
Vanda Pellizzari della Lista Bitonci ricorda le «tante volte che è stata denunciata la grave situazione che si vive in città a causa della malavita che agisce indisturbata. Padova viene presentata non per le bellezze che offre ma perché siamo un centro importante per lo spaccio mentre i padovani si chiedono perché devono continuare a subire».
Sul tema interviene anche l'ex consigliere comunale e aspirante regionale Simone Borile 5 Stelle. «Come antropologo e criminologo, la spettacolarizzazione del crimine e della violenza non mi piace, ma purtroppo amplia consensi, mai come in questo periodo tra divieti, restrizione degli spazi sociali, il territorio rischia di apparire vulnerabile e l' azione predatoria di criminali può' accentuarsi in quanto soggetti privi di legami e responsabilità sociali e pertanto svincolati da obblighi - spiega - l'amministrazione e' bene non ceda o allenti nella vigilanza delle aeree urbane e periferiche poiché, proprio la desertificazione sociale e' condizione favorevole per la penetrazione e radicamento della criminalità. Purtroppo per fare ciò bisognerebbe avere una gestione e visione globale della città». Elena Cappellini, consigliere FdI, ricorda all'amministrazione che «è stata approvata la mozione in merito alla mafia nigeriana e ne chiede l'applicazione. Tutti abbiamo visto le scandalose immagini relative allo spaccio di sostanze stupefacenti nella nostra città, questo aggravato dal fatto che siamo in piena emergenza sanitaria Covid 19 - afferma Cappellini - da due anni e mezzo combatto per dar voce a questa istanza di cui è anche talvolta pericoloso parlare ma certamente non mi sono mai ritenuta soddisfatta vedendo solo approvata la mozione. Pertanto, ribadisco il dovere di proseguire con il percorso stabilito dal consiglio affinché ci sia un'adeguata soluzione».
«Grazie a Brumotti per il suo impegno per la città, siamo di fronte ad una collezione di atti criminali che non rappresentano chi mi ha votato, auspico impegno e decisione» chiude Davide Meneghini della Lista Bitonci.
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci