Stop alle auto vecchie: la cintura si dissocia

Mercoledì 24 Luglio 2019
IL DOCUMENTO
PADOVA Lotta allo smog, i Comuni della cintura si accordano con Padova e fanno abbassare i termosifoni e spegnere il motore alle macchine ferme al semaforo. Ma si dissociano dal capoluogo sui blocchi alle auto. Il prossimo autunno, dunque, lo stop per i mezzi più inquinanti sarà in vigore solamente a Padova, senza omogeneità di interventi con la cintura urbana, nonostante un'intesa in Provincia proprio sulle regole da adottare per combattere lo smog. Ieri mattina è stato, infatti, approvato all'unanimità dal Tavolo tecnico zonale dell'agglomerato di Padova convocato dalla Provincia un documento condiviso, con cui si è deciso di introdurre una serie di interventi anti smog su scala metropolitana. All'incontro erano presenti gli amministratori dei Comuni di Albignasego, Cadoneghe, Casalserugo, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Noventa Padovana, Padova, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Selvazzano, Vigodarzere, Vigonza e Villafranca Padovana, oltre ai rappresentanti dell'Arpav e dell'Usl 6 Euganea. Presenti anche le amministrazioni di Piove di Sacco, Monselice, Este e Cittadella, che, pur non facendo parte dell'agglomerato di Padova, da anni vengono invitati a partecipare come riferimento di area.
LA NOVITÁ
«Per la prima volta ha detto il presidente della Provincia Fabio Bui- siamo riusciti ad adottare all'unanimità un provvedimento che indica le misure per contrastare l'inquinamento nel periodo autunnale e invernale. Dal primo ottobre al 31 marzo tutti i Comuni della cintura avranno le stesse misure finalizzate alla riduzione delle emissioni inquinanti». Rimane il fatto, però, che solamente Padova prevede di bloccare dal lunedì al venerdì i mezzi più inquinanti per 6 mesi. «Il Comune di Padova, avendo una popolazione superiore ai 30 mila abitanti, è vincolato al rispetto della delibera regionale che prevede i blocchi delle macchine ha aggiunto Bui - Le altre amministrazioni, invece, hanno la facoltà di adottare o meno i blocchi. E' una decisione che sta in capo ad ogni singolo Comune. Dirò di più. Per quel che mi riguarda, considero le limitazioni al traffico solamente un modo per mettersi al riparo da eventuali azioni legali. Per contrastare l'inquinamento, servono misure strutturali come quelle che sta promuovendo la Provincia». «Gli amministratori pubblici ha detto, invece Elisa Venturini, consigliere provinciale delegato all'Ambiente - sono chiamati a garantire la tutela della salute pubblica dei cittadini, cercando nel contempo di limitare il più possibile il disagio e favorendo una maggiore sensibilità e cultura del rispetto verso l'ambiente. L'uniformità e la condivisione di questo documento è stata quindi un risultato particolarmente importante per tutto il territorio». Le misure adottate, oltre alle limitazioni del traffico (in vigore solamente a Padova), riguardano principalmente il divieto di sosta per i veicoli con i motori accesi, la combustione all'aperto del materiale vegetale, lo spargimento di liquami, il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa legnosa, l'obbligo di utilizzo di pellet certificato, l'abbassamento della temperatura media nelle abitazioni. Anche in questo caso, si è deciso di organizzare i divieti con la logica del semaforo: più i livelli di inquinamento sono elevati, più stringenti si fanno le prescrizioni. Quando la situazione è sotto controllo il semaforo sarà verde, poi, in caso di peggioramento dell'inquinamento, si passerà all'arancione e al rosso.
Alberto Rodighiero
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