Spacciava tra la chiesa e il campo di calcio

Giovedì 19 Ottobre 2017
Spacciava tra la chiesa e il campo di calcio
DROGA
PADOVA Mamme terrorizzate, anziani intimoriti, residenti allarmati. A smascherare lo spacciatore, lì, a due passi dalla parrocchia, con i ragazzini che giocavano a calcio, è stato un agente del reparto prevenzione crimine della questura. Fuori dal servizio ha seguito quel giovane straniero, un nordafricano, che lo insospettiva, seduto nella stessa panchina, in via Este, oppure intento a parlare con qualcuno, e sempre con fare losco. Lo ha pedinato, controllato, anche fotografato scoprendo che vendeva cocaina. Il pusher è stato arrestato dalla Squadra mobile: è il sedicente Hammemi Saied, tunisino, almeno 19 anni, anche se avrebbe dichiarato di essere minorenne, nella speranza di farla franca.
Succede alla Mandria, quartiere dove abita lo stesso agente. Vicino alla chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, in più occasioni, aveva notato quel ragazzo. Sempre solo, come se fosse in attesa, oppure in frettolosi colloqui con altri ragazzi, da cui sembrava ricevere denaro. Si erano insospettiti anche i residenti di quella strana figura che nessuno conosceva, che spariva dietro le abitazioni, per poi ricomparire accanto al campo di calcio, e dileguarsi nuovamente, ma che si presentava con puntualità sempre negli stessi luoghi. Eccolo avvicinarsi a un gruppetto di persone, eccolo allontanarsi con uguale velocità con cui era comparso.
APPOSTAMENTI
L'agente, sempre in borghese, si apposta vicino alla chiesa. Segue i movimenti di quello straniero, il suo arrivo, i suoi contatti, le improvvise fughe. Lo fotografa. Lo filma. E lo ritrae mentre cede qualcosa a chi gli si avvicina, molto probabilmente droga. L'agente ne è certo, è lui lo spacciatore. Informa i suoi colleghi. In una dettagliata relazione descrive ciò che per giorni ha visto e documentato con decine di scatti, lui, esperto di fotografia. I poliziotti (in divisa) arrivano in via Este. Il giovane fa appena in tempo a nascondere qualcosa dietro un albero. Poi raggiunge la panchina di sempre. Gli agenti lo fermano e lo controllano. Addosso un pacchetto di sigarette che cela otto involucri con cocaina, in tutto dodici grammi. Ma ha con sè anche 120 euro, che ora gli investigatori considerano provento dell'attività di spaccio. Saranno poi i cani poliziotto a fiutare e a trovare l'altra droga occultata vicino all'albero, in tutto dieci grammi di cocaina.
ALIAS
Il ragazzo, ormai smascherato, dice di chiamarsi Hammemi Saied, dice di non avere ancora 18 anni, dice di essere arrivato dalla Tunisia, dice non avere una casa. Ma per la polizia utilizza uno dei tanti alias che finora l'hanno protetto dai controlli. Mostra anche un passaporto, che ora è all'esame della questura. Quanto all'età dichiarata, è stato poi sottoposto a un esame radiografico che ha confermato che avrebbe almeno 19 anni.
Sequestrati anche i suoi cellulari, con un notevole elenco di numeri memorizzati. Sono quelli dei suoi clienti, che sono stati rintracciati dai poliziotti e che verranno interrogati per capire di quanti cessioni di cocaina si sia reso protagonista il sedicente tunisino. Tra loro anche parecchi giovanissimi, molti dei quali minorenni. Un bel giro d'affari per il giovane straniero su cui ora la Mobile sta indagando. Da dove arrivava la droga? Quali i canali di approvvigionamento?
Donatella Vetuli
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