Scuola, ecco i rinforzi: subito 2.041 supplenti

Venerdì 18 Settembre 2020
LO SCENARIO
PADOVA Nome, cognome, scuola e materia. L'elenco sarà pubblicato questa mattina alle 10 sul sito dell'Ufficio scolastico provinciale e riporterà 2.041 offerte contrattuali. Sono quelle rivolte agli insegnanti supplenti che mercoledì prenderanno servizio nelle scuole statali della provincia di Padova. Oggi per l'anno scolastico appena iniziato mancano all'appello 3.200 insegnanti (tra cui 800 docenti di sostegno). I contratti pronti ad essere firmati serviranno proprio per colmare almeno in parte una grande carenza che ha già provocato lamentele, disagi e riduzioni di orario.
I NUMERI
I nuovi assunti andranno a sommarsi agli oltre settemila insegnanti già in servizio nelle 102 scuole statali della provincia. Le offerte che saranno pubblicate a partire da oggi sul portale padova.istruzioneveneto.gov.it saranno così suddivise: 71 per gli incarichi nelle scuole d'infanzia, 464 per le elementari, 650 per le medie e 856 per le superiori. Le offerte si basano sulla lista di preferenze indicata dalla insegnanti e sull'ordine di graduatoria. «I contratti sono pronti e questi saranno i posti che offriremo ai docenti - spiega il direttore dell'Ufficio scolastico provinciale, Roberto Natale - I nuovi insegnanti supplenti dopo aver accettato l'incarico prenderanno servizio da mercoledì mattina. Non andremo a colmare tutti i posti vacanti ma già a metà della prossima settimana convocherò gli insegnanti che vengono dopo nella graduatoria e ci sarà una seconda tornata di assunzioni. Andremo a migliorare sensibilmente anche la situazione legata agli insegnanti di sostegno. Saranno tutti specializzati».
La maggior parte dei docenti è di origine veneta e soprattutto padovana. Alla graduatoria possono essere iscritti anche insegnanti residenti fuori regione, ma va ricordato che ogni docente può accedere a massimo una graduatoria. I sindacati davanti a questo scenario si sono detti soddisfatti perché «verranno risolti diversi disagi di questi primi giorni» ma ricordano che «sarebbe importante avere insegnanti di ruolo, non così tanti supplenti».
GLI ARREDI
La prima campanella è suonata per tutti lunedì 14 settembre, con la cerimonia di inaugurazione che ha visto arrivare a Vo' addirittura il presidente della Repubblica Mattarella e la ministra dell'Istruzione Azzolina, ma la situazione è ancora in costante evoluzione. Nelle ultime settimane c'è stata una vera corsa contro il tempo per ricavare ogni spazio possibile ma intanto resta di forte attualità anche il nodo dei banchi scolastici. In tutta la provincia di Padova quelli richiesti al governo sono 6.860 a cui si sommano 4.644 sedie. Dopo il primo importante lotto dello scorso 9 settembre, un altro carico con centinaia di arredi è atteso in provincia di Padova a partire da oggi. La dotazione è fornita dal Ministero dell'Istruzione e destinata a Comuni e Provincia. Per la sostituzione dei vecchi banchi biposto con nuovi banchi monoposto saranno impiegati anche i volontari della Protezione civile. Ci sono scuole che riceveranno anche 150 banchi, che arriveranno con degli appositi corrieri direttamente dalle ditte (anche venete) che li hanno realizzati.
L'ELENCO
Il nuovo lotto interessa complessivamente 27 istituti. A Padova parliamo sia di scuole primarie che di scuole secondarie. L'elenco comprende Donatello, San Camillo, Don Bosco, Curbastro, Volta, Valle, Duca D'Aosta, Curiel, Cornaro, Selvatico, Modigliani, Calvi e Marconi. Per quanto riguarda gli altri comuni della provincia, invece, il lotto in arrivo venerdì interesserà primarie e istituti comprensivi: Battisti di Fontaniva, Montegrappa di Galliera, Falcone Borsellino, Zanon, Galilei e Boschetti Alberti di Cadoneghe, Duca D'Aosta e Marconi di Arzergrande, Boschetti Alberti di Piove di Sacco, istituto comprensivo di Lozzo Atestino e istituti di Saletto, Santa Margherita d'Adige, Megliadino San Vitale e Casale di Scodosia. Il piano di distribuzione è pronto e prevede per le scuole di Padova e provincia anche un terzo lotto da consegnare il 17 ottobre. Ma più che i banchi, ora le famiglie aspettano soprattutto gli insegnanti.
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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