UNIVERSITÁ
PADOVA Il 25 giugno 1678, era un sabato, la trentaduenne Elena Lucrezia Cornaro discusse le sue tesi, nella cappella della Vergine al Duomo, davanti al Collegio preposto e ottenne il titolo di doctor: fu la prima donna a laurearsi in Filosofia. Ieri, nel giorno dell'anniversario, Elena ha aperto un ufficio in via Anghinoni 3: l'Università di Padova ha infatti inaugurato il Centro d'Ateneo Elena Cornaro per i saperi, le culture e le politiche di genere, nato per diffondere una consapevolezza informata sulle tematiche di genere nell'Università e nella società. A coordinarlo, la prorettrice Annalisa Oboe.
«Il Centro è dedicato ai saperi di genere e non poteva che avere come madrina Elena Cornaro - spiega il rettore Rosario Rizzuto - dobbiamo capire che esiste una cultura di genere che va approfondita». «Un centro così non c'è mai stato prima», chiarisce Annalisa Oboe, sottolineando che è costituito da studiose e studiosi afferenti ai dipartimenti dell'Ateneo e che raccoglierà l'eredità e la storia di organismi e gruppi che nel tempo hanno lavorato per le pari opportunità, la parità di genere e la ricerca sui generi. La parità di genere non c'è: lo affermano Claudia Padovani, Antonella Viola e Giulia Treu, che fanno parte del direttivo del Centro. Un dato per tutti. «Prossima allo zero la partecipazione femminile agli studi di informatica». Un invito: «Il genere non può decidere chi può fare cosa. La scienza può essere prodotta anche dalle donne».
L'ESEMPIO
Elena Cornaro è un esempio precoce di quello che sa e può fare una donna: si è confrontata con saperi squisitamente maschili ed ha trovato voce pubblica in un tempo in cui alle donne questo era precluso. «Il Centro è anche il risultato di un percorso iniziato negli anni 70 per la parità di genere. Ora è il momento giusto per aprirlo», aggiunge Oboe. Si sa infatti che gli studi di genere sono quasi assenti nelle facoltà scientifiche mentre si sono sviluppati maggiormente nelle scienze sociali e nella letteratura.
Cosa rappresenta il nuovo Centro Elena Cornaro? Un luogo di collaborazione fra quanti si occupano di saperi di genere; un luogo di ricerca, progettualità e innovazione; un luogo di incontro con la società civile; un luogo di incrocio con reti nazionali ed internazionali; un punto di osservazione permanente per la rilevazione di dati su pari opportunità e parità di genere in Ateneo. Tra gli obiettivi ci sono la promozione di ricerca e di formazione, con un approccio metodologico-scientifico tra gli studi politico-sociali e umanistici, le scienze, la tecnologia, la medicina; il sostegno alle pari opportunità all'interno dell'Ateneo; il rafforzamento delle collaborazioni con altri centri di ricerca sui temi e i saperi di genere; l'istituzione di un osservatorio permanente sugli equilibri di genere e il gender mainstreaming all'Università di Padova che provvede ad una costante ricognizione della situazione dell'Ateneo.
LA CERIMONIA
Nel pomeriggio, nella Sala dei Giganti, si è svolta la cerimonia del premio di studio intitolato a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia - Università degli Studi di Padova, alla prima edizione. Il premio è stato assegnato a Francesca Guidolin e alla sua tesi magistrale dal titolo La docenza universitaria e le donne. Il caso padovano della Facoltà di Scienze fisiche, matematiche, naturali tra gli anni Cinquanta e Settanta. Il premio ha riservato un riconoscimento speciale ad un elaborato nel campo della Nutraceutica: Indagine etnobotanica e illustrazione scientifics sulla flora dei Colli Euganei di Chiara Manfrinato. Due gli elaborati con menzione speciale di Gaya Spolverato e Daunia Verdi. «Ogni volta che ci si priva del talento di una donna - ha detto Lella Costa, special guest alla cerimonia con un reading dedicato ad Elena Cornaro e ad Edith Stein - a perderci non è solo lei ma il mondo intero».
Ines Thomas
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA Il 25 giugno 1678, era un sabato, la trentaduenne Elena Lucrezia Cornaro discusse le sue tesi, nella cappella della Vergine al Duomo, davanti al Collegio preposto e ottenne il titolo di doctor: fu la prima donna a laurearsi in Filosofia. Ieri, nel giorno dell'anniversario, Elena ha aperto un ufficio in via Anghinoni 3: l'Università di Padova ha infatti inaugurato il Centro d'Ateneo Elena Cornaro per i saperi, le culture e le politiche di genere, nato per diffondere una consapevolezza informata sulle tematiche di genere nell'Università e nella società. A coordinarlo, la prorettrice Annalisa Oboe.
«Il Centro è dedicato ai saperi di genere e non poteva che avere come madrina Elena Cornaro - spiega il rettore Rosario Rizzuto - dobbiamo capire che esiste una cultura di genere che va approfondita». «Un centro così non c'è mai stato prima», chiarisce Annalisa Oboe, sottolineando che è costituito da studiose e studiosi afferenti ai dipartimenti dell'Ateneo e che raccoglierà l'eredità e la storia di organismi e gruppi che nel tempo hanno lavorato per le pari opportunità, la parità di genere e la ricerca sui generi. La parità di genere non c'è: lo affermano Claudia Padovani, Antonella Viola e Giulia Treu, che fanno parte del direttivo del Centro. Un dato per tutti. «Prossima allo zero la partecipazione femminile agli studi di informatica». Un invito: «Il genere non può decidere chi può fare cosa. La scienza può essere prodotta anche dalle donne».
L'ESEMPIO
Elena Cornaro è un esempio precoce di quello che sa e può fare una donna: si è confrontata con saperi squisitamente maschili ed ha trovato voce pubblica in un tempo in cui alle donne questo era precluso. «Il Centro è anche il risultato di un percorso iniziato negli anni 70 per la parità di genere. Ora è il momento giusto per aprirlo», aggiunge Oboe. Si sa infatti che gli studi di genere sono quasi assenti nelle facoltà scientifiche mentre si sono sviluppati maggiormente nelle scienze sociali e nella letteratura.
Cosa rappresenta il nuovo Centro Elena Cornaro? Un luogo di collaborazione fra quanti si occupano di saperi di genere; un luogo di ricerca, progettualità e innovazione; un luogo di incontro con la società civile; un luogo di incrocio con reti nazionali ed internazionali; un punto di osservazione permanente per la rilevazione di dati su pari opportunità e parità di genere in Ateneo. Tra gli obiettivi ci sono la promozione di ricerca e di formazione, con un approccio metodologico-scientifico tra gli studi politico-sociali e umanistici, le scienze, la tecnologia, la medicina; il sostegno alle pari opportunità all'interno dell'Ateneo; il rafforzamento delle collaborazioni con altri centri di ricerca sui temi e i saperi di genere; l'istituzione di un osservatorio permanente sugli equilibri di genere e il gender mainstreaming all'Università di Padova che provvede ad una costante ricognizione della situazione dell'Ateneo.
LA CERIMONIA
Nel pomeriggio, nella Sala dei Giganti, si è svolta la cerimonia del premio di studio intitolato a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia - Università degli Studi di Padova, alla prima edizione. Il premio è stato assegnato a Francesca Guidolin e alla sua tesi magistrale dal titolo La docenza universitaria e le donne. Il caso padovano della Facoltà di Scienze fisiche, matematiche, naturali tra gli anni Cinquanta e Settanta. Il premio ha riservato un riconoscimento speciale ad un elaborato nel campo della Nutraceutica: Indagine etnobotanica e illustrazione scientifics sulla flora dei Colli Euganei di Chiara Manfrinato. Due gli elaborati con menzione speciale di Gaya Spolverato e Daunia Verdi. «Ogni volta che ci si priva del talento di una donna - ha detto Lella Costa, special guest alla cerimonia con un reading dedicato ad Elena Cornaro e ad Edith Stein - a perderci non è solo lei ma il mondo intero».
Ines Thomas