Omissione di soccorso, indagato pure Piotto

Lunedì 26 Agosto 2019
L'INDAGINE
PADOVA È stato indagato per omissione di soccorso anche il cittadellese Riccardo Piotto, 43 anni, il terzo uomo presente lunedì scorso nell'appartamento di Ivano Sogliacchi, 49 anni, quando è stata iniettata la dose a seguito della quale è avvenuta la morte di Federico Bertollo. Sogliacchi è in carcere a Padova, accusato del reato di morte in conseguenza di altro reato e di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
LA SITUAZIONE
Piotto era un amico di Federico, si conoscevano da tempo. Sabato scorso i carabinieri di Cittadella hanno convocato l'uomo, che ha nell'avvocato Eddy Bazzan l'amministratore di sostegno, notificandogli la necessità della nomina di un difensore a tutela dei suoi diritti. E' stato scelto l'avvocato Federico Bessega. Questo anche perché nei prossimi giorni verranno svolti degli accertamenti tecnici irripetibili per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti e verificare i riscontri.
L'AMICIZIA
A ricostruire l'amicizia tra Piotto e Federico è la sorella del primo, Sara, 41 anni. «Io, Riccardo e i miei familiari siamo affranti per quello che è avvenuto che non era minimamente immaginabile. Stiamo lottando da 25 anni contro la droga, se avessi avuto il benché minimo sospetto di quello che stava accadendo, sarei intervenuta immediatamente, avrei chiamato io per prima i carabinieri. Mi ero presa tre giorni di vacanza ed è successo il dramma. Comprendiamo il dolore della famiglia di Federico, ed anch'io non mi capacito perché conoscevo Federico, eccome». «Riccardo - riprende Sara Piotto - abita a Cittadella in un appartamento di mia proprietà, per essere vicino alla struttura ospedaliera. Tante volte Federico è stato con lui appunto per la condivisione delle passioni. Il loro era un legame di amicizia, ma non determinato dalla droga. Né c'era il sentore che, pur conoscendo la famiglia Sogliacchi visto che mio fratello adesso trascorre del tempo con la mamma di Ivano che è da sola, potesse avvenire quello che purtroppo è accaduto. Lo ripeto, io per prima avrei denunciato alle forze dell'ordine anche il minimo sospetto».
L'AUTOPSIA
L'autopsia ha confermato che non può essere stato Federico a bucarsi visto che il segno dell'iniezione è nella mano destra del giovane. Un particolare decisivo per le indagini. Il ragazzo infatti aveva paralizzata tutta la parte sinistra del corpo, a seguito di un incidente stradale avvenuto quando aveva quattordici anni. Dunque, è impossibile che Federico possa avere utilizzato la mano sinistra per iniettarsi la droga nella mano destra. Quello che era un sospetto ora è certezza: qualcuno ha venduto la dose letale al giovane e poi gliela ha anche sparata in vena. Secondo gli inquirenti è il 49enne Sogliacchi. Ma anche Piotto avrebbe avuto una parte rilevante nella morte del giovane. Secondo i carabinieri l'uomo, infatti, non avrebbe provveduto ad allertare i soccorsi per prestare tempestivamente le necessarie cure a Federico, che poi è morto.
Michelangelo Cecchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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