Marcato: «Città abbandonata» Giordani: «Strumentalizzazioni»

Giovedì 23 Gennaio 2020
Marcato: «Città abbandonata» Giordani: «Strumentalizzazioni»
LE REAZIONI
PADOVA Sicurezza a Padova. Anzi, sicurezza all'Arcella. Dopo l'aggressione avvenuta martedì sera poco prima delle 20 in via Aspetti, ai danni del gioielliere Ivano Galante, la politica cittadina e veneta si concentra nuovamente sul problema che affligge il più popoloso e multietnico del capoluogo. Fin'ora si è parlato per lo più di spaccio, ma ora torna prepotente la questione furti e rapine. E il centrodestra non perde l'occasione per lasciarsi contro l'amministrazione di centrosinistra del sindaco Giordani.
A partire per primo, lancia in resta, è il responsabile sicurezza della Lega Roberto Marcato: «Non ci sono scuse. Non bisogna più parlare. Bisogna agire. Lo diciamo da anni. A Padova c'è un'emergenza sicurezza, e l'aggressione di ieri è la dimostrazione che esiste un'escalation preoccupante e terribile. Interi quartieri abbandonati a se stessi. Vere e proprie piazze in mano a spacciatori e delinquenti senza controllo. Anzi, controllati da chi delinque».
Poi si lancia contro il numero uno a palazzo Moroni: «E il sindaco, che è il responsabile della sicurezza della sua città, che fa? Mi ricorda quella bellissima di De Andrè: si indigna, si impegna poi getta la spugna. Ma il punto è che nemmeno si indigna il sindaco Giordani, ma litiga con la polizia locale e dice ai suoi cittadini che Padova è sicura e che si tratta di una percezione. Glielo dica al signor Galante che è percezione. La verità è che come sempre la sinistra è ambigua: la mattina parla di certezza della pena, e a sera fa convegni su come dobbiamo accogliere migranti irregolari e difendere i poveri extracomunitari. Una classe dirigente che ci ha portati in questa situazione perché abituata più a organizzare convegni per fare analisi e trovare spunti, piuttosto che trovare risposte e soluzioni. L'ambiguità di questa sinistra multiculturale e disposta a perdonare ogni cosa è la rovina di Padova e del nostro Paese. Ci pensi Giordani: non bastano tre colonnine per i motorini elettrici a Padova. A Padova serve legalità».
Giordani replica: «È un fatto efferato, attendo con fiducia e cautela l'attività investigativa delle forze dell'ordine, chiaro che se fossero confermate le prime ricostruzioni saremmo davanti a un delinquente che spero sia preso e assicurato alla giustizia. È necessario andare avanti con fiducia nel sostegno e nella collaborazione con le forze dell'ordine senza slogan e polemiche inutili».
«Dal mio punto di vista - continua il sindaco - chiederò al Ministro dell'Interno di accelerare per quanto possibile gli effetti della promozione in fascia prima della questura di Padova, una città sempre più viva e complessa che ha delle forze dell'ordine di assoluta professionalità ma deve recuperare un gap di organico e dotazioni che deriva da moltissimi anni fa e oggi finalmente si appresta ad essere superato. L'impegno di questa amministrazione sulla sicurezza al di la dei soliti strumentalizzatori seriali è evidente e aumenterà. Non avrei voluto farlo, ma poiché ogni volta c'è chi polemizza per prendere voti e dipingere l'Arcella come un luogo da cui stare alla larga devo ricordare loro che da quanto sono sindaco questa città ha 600 telecamere in più finanziate, abbiamo illuminato a giorno in meno di un anno tutta l'Arcella e ora lo faremo con tutta la città, ci siamo dotati di cani antidroga di cui prima non c'era traccia, abbiamo introdotto il controllo di vicinato. Insomma andiamo avanti coi fatti concreti per la gente e la loro sicurezza e non do peso alle polemiche di chi dice molto ma ha fatto davvero troppo poco».
Ma oltre alla politica, ci sono anche le associazioni di categoria che si schierano al fianco della vittima. Il presidente dell'Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin, è certo che la polizia assicurerà alla giustizia il responsabile dell'aggressione, ma chiede maggiore severità nei confronti di chi delinque. «Non nutro alcun dubbio spiega Bertin che le forze dell'ordine riescano ad individuare l'artefice dell'episodio criminale, ma ho seri dubbi, per contro, sul fatto che poi gli venga comminata la pena che meriterebbe».
Evidente il riferimento ad uno dei concetti chiave dell'azione dell'Ascom: certezza della pena per chi si pone ai margini del consesso civile.
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