LO SCENARIO
PADOVA Settantatré domande già accolte, 55 in lavorazione

Giovedì 28 Maggio 2020
LO SCENARIO
PADOVA Settantatré domande già accolte, 55 in lavorazione e 5 negate. Sono già 133 le richieste da parte degli esercenti padovani per godere di uno spazio esterno o per ampliare quello già esistente. Un assalto virtuale agli uffici comunali conseguente all'accordo tra amministrazione e Soprintendenza. Per andare incontro ai locali colpiti dall'emergenza Covid e per favorire le consumazioni all'aria aperta, il Comune concede infatti la possibilità di estendere del 50% il plateatico già esistente oppure di allargarsi all'esterno per chi ha solamente la superficie interna (raddoppiando gli spazi). Vale per piazza dei Signori e piazza delle Erbe, i due luoghi principali degli aperitivi, ma non solo: le richieste stanno arrivando da tutti i quartieri della città, sfruttando in alcuni casi anche la possibilità di occupare pezzi d'asfalto che prima erano destinati a parcheggio.
L'ASSOCIAZIONE
L'associazione dei pubblici esercizi (Appe) segue la partita con grande attenzione e in quotidiano contatto con l'assessore al Commercio Antonio Bressa. «Un numero così alto di richieste era prevedibile - commenta il segretario Filippo Segato -. Con tutte queste prescrizioni previste dal decreto del governo, gli esercenti cercano in ogni modo di arrabattarsi pur di lavorare al meglio accogliendo più clienti possibile. Chi ha già il plateatico ovviamente ha avuto vita facile, mentre tra quelli che non ce l'hanno molti ci stanno riflettendo. È davvero utile spendere alcune migliaia di euro per acquistare tavoli e sedie, magari arruolando personale in più, senza la certezza di avere poi clienti a sufficienza? E se poi capita un mese di giugno come il mese di maggio 2019, in cui ha piovuto sempre? Sono questi i motivi dell'incertezza. Tutti vogliono capire bene se il gioco vale la candela. Per chi lo ha sempre avuto è sicuramente un valore aggiunto, letteralmente, ma attenzione: i tavolini non aumentano. Con le attuali distanze da tenere, si va ben che vada a pareggiare il numero di clienti che potevano sedersi la scorsa estate».
I MODULI
Segato, in ogni caso, apprezza molto la concessione del Comune. «Se l'amministrazione e la Soprintendenza non avessero trovato un accordo, arrivando a togliere i vincoli ai plateatici e soprattutto agli ombrelloni che erano già stati annunciati, sarebbero stati guai per tutti. Da parte nostra, abbiamo presentato una domanda unica al Comune per quanto riguarda piazza dei Signori e piazza delle Erbe, sollevando di queste incombenze gli esercenti che senza muovere foglia si sono trovati con la possibilità di un plateatico allargato ma agevolando anche gli uffici comunali nel loro lavoro. Per noi è importante essere interlocutori dell'amministrazione comunale anche in questi aspetti burocratici».
LA MOVIDA
La prima settimana di riapertura dei locali è stata complicata. Prima il lunedì di riapertura dei locali con l'arresto di un giovane che aggredisce i carabinieri, poi il tavolo convocato dal prefetto per adottare misure più stringenti, infine il banco di prova di venerdì sera con la rissa in Duomo che coinvolge oltre venti persone. E, come se non bastasse, c'è anche il ragazzo denunciato sabato notte dai carabinieri dopo aver minacciato con una catena i volontari della Croce Rossa. «Episodi isolati in un contesto dove la maggior parte dei giovani padovani si comporta rispettando ogni regola» ha sottolineato il prefetto, consigliando però di prendere ulteriori precauzioni. E così è stato. I sei gestori di piazza dei Signori interessati dalla movida serale hanno arruolato per il venerdì e sabato sette vigilanti privati, appartenenti alla stessa agenzia di Selvazzano, e si sono impegnati ad utilizzare il più possibile il servizio al tavolo. Questo fine settimana un altro importante banco di prova.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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