LE STORIE
PADOVA La lista dei decessi si allunga tragicamente, non solo nelle

Domenica 29 Marzo 2020
LE STORIE PADOVA La lista dei decessi si allunga tragicamente, non solo nelle
LE STORIE
PADOVA La lista dei decessi si allunga tragicamente, non solo nelle case di riposo. In serata un'altra persona non ce l'ha fatta, era ricoverata in Azienda ospedaliera. Ma tra l'altro ieri e ieri, il Coronavirus ha mietuto altre tre vittime.
Salgono a tre i decessi a Vigodarzere per le conseguenze del Covid-19. Venerdì sera nell'Azienda ospedaliera di Padova è deceduta Luigina Rubo, 88 anni, residente nella frazione di Terraglione. L'anziana era stata trasportata all'ospedale in ambulanza proprio venerdì pomeriggio e le sue condizioni di salute erano molto gravi. Nella stessa giornata anche il figlio che le vive vicino è stato ricoverato all'ospedale, e anche lui risulta essere positivo. Così come sono stati portati all'ospedale anche la nuora e il nipote, entrambi risultati positivi al tampone. Sembra che il primo a essere contagiato sia stato un cugino del figlio dell'anziana che si trova ricoverato all'ospedale di Schiavonia.
Nel pomeriggio di ieri è arrivata la notizia di un altro decesso, il terzo, sempre per le complicazioni causate dal Covid-19. Un altro anziano di 85 anni deceduto anch'egli mentre si trovava ricoverato all'ospedale. «Non so niente perchè ancora non ho ricevuto il report giornaliero», ha detto addolorato il sindaco Adolfo Zordan.
Un paio di settimane fa, la sera dell8 marzo, un anziano di 92 anni, Romeo Vincenti, allettato e in ospedale da alcuni giorni, è stato il primo cittadino di Vigodarzere a morire per l'aggravarsi della sua malattia a causa del contagio da coronavirus. «Alla data del 26 marzo - ha aggiunto Zordan - il numero delle persone positive al test del Covid 19 residenti a Vigodarzere erano 21. Prosegue l'attività di consegna dei dispositivi di protezione. Anche nella giornata odierna i volontari della Protezione civile sono stati impegnati nelle attività di confezionamento e consegna a domicilio. Al numero di mascherine consegnate dalla Regione, si aggiungono altri 5500 esemplari acquistati dal Comune».
IL DOLORE
«Sei stato il padre e il nonno che volevamo. Ogni nostro gesto e realizzazione sarà per renderti orgoglioso, come noi lo siamo sempre stati di te. Siamo stati la tua più grande ragione di vita, ora applicheremo i tuoi valori per affrontare il futuro». Nulla meglio delle parole di Silvia, Andrea, Mattia, Angela, Edoardo e Gregorio può ricordare Claudio Michelotto, un'istituzione del quartiere Paltana ma soprattutto la colonna portante di un'intera grande famiglia.
Claudio è una vittima del Coronavirus. Non un numero ma l'ennesima persona che in questi giorni bui è stata strappata all'amore dei suoi cari da un male che nega anche la possibilità dell'ultimo saluto. Storico maestro panettiere, per decenni al timone del panificio Michelotto Tognon, è spirato giovedì sera all'ospedale cittadino dov'era ricoverato dal 15 marzo. Aveva 89 anni e se in un primo momento - pur essendo risultato positivo al virus - le sue condizioni non sembravano drammatiche, la notte tra giovedì e venerdì per i familiari è giunta la più tremenda delle notizie.
Lascia l'amata moglie Gina, anche lei contagiata ma in fase di netto miglioramento, con cui ha condiviso sessant'anni di vita e formato una famiglia più che unita. Le figlie Rossella, Annalisa ed Elisabetta gli hanno dato sei nipoti, la luce degli occhi dei nonni, e la piccola Vittoria di un anno, attesissima pronipote. «Era un nonno speciale racconta il genero Nicola Bertin, membro dell'Ascom i nipoti ormai sono adulti ma i nonni saranno sempre per loro un punto di riferimento». E i nipoti di Claudio hanno voluto ricordarne lo spirito e il carisma: «Sei stato un lottatore pieno di energia e talento che con enormi sacrifici, lavoro e dedizione ha costruito una vita basata sui valori di etica, onestà e positività. La tua bontà ha colpito tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerti, anche i medici che fino all'ultimo ti sono stati accanto. Continueremo a combattere mantenendo il tuo essere e i tuoi insegnamenti perché ad accompagnarci ci saranno la tua risata e i tuoi valori».
Serena De Salvador
Lorena Levorato
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