LA CELEBRAZIONE
Maggio, mese dalla Chiesa dedicato alla Madonna, ma nel quale

Giovedì 13 Maggio 2021
LA CELEBRAZIONE
Maggio, mese dalla Chiesa dedicato alla Madonna, ma nel quale ricorre anche (12, giorno della sua nascita) la festa liturgica di padre Leopoldo Mandic, il santo protettore dei malati di tumore. Non a caso, peraltro, questa coincidenza, data la particolare devozione che il religioso tributava a Maria Santissima, che per lui era, semplicemente, ma pure eloquentemente, la Parona benedeta, giusta l'avvertenza fatta da padre Giovanni Lazzara, direttore del mensile Portavoce di san Leopoldo Mandic nell'editoriale del numero appena uscito, mentre il vescovo monsignor Claudio Cipolla che ieri sera, nella chiesa-santuario di piazzale Santa Croce ha officiato la messa solenne, ha posto l'accento su altri due aspetti caratterizzanti vita e opera del santo cappuccino: la riconciliazione e l'unità dei cristiani.
In lui si vede - ha sottolineato - il riflesso di Dio, che è perfetta unità e sommo amore, quindi misericordia e bontà, soprattutto per quelli che sono lontani. Ma il discorso dell'unità fra le chiese cristiane del santo cappuccino, il Presule l'ha poi allargato ad altre realtà sociali: dalla famiglia agli ambienti di lavoro, ai popoli (e qui, ha espresso una forte preoccupazione per quello che sta avvenendo in Terra Santa), nonché all'interno della Chiesa cattolica stessa, dove esistono frizioni, difficoltà anche nei confronti del Papa (una citazione non è mancata pure per la turbolenta situazione ecclesiale in Germania). Più che mai necessaria, ha concluso, è la preghiera a san Leopoldo, affinché siamo servitori di unità e di amore: per il nostro rinnovamento del cuore e dello spirito.
LA BENEDIZIONE
La liturgia della festa del santo cappuccino, accompagnata dai canti delle corali del vicariato dei Colli Euganei, è stata celebrata in forma ristretta, per così dire, ma aperta ai fedeli, mentre lo scorso anno era avvenuta a porte chiuse, e soltanto per la comunità religiosa, in ottemperanza alle rigorose norme anti-Covid. Lo ha ricordato il responsabile del santuario leopoldino padre Flaviano Gusella nel saluto iniziale, e prima della benedizione dell'olio per l'alimentazione della Lampada votiva della Riconciliazione che arde perenne al sepolcro del santo, offerto dai sindaci dei comuni (Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Rovolon, Cervarese Santa Croce, Teolo) del Vicariato dei Colli. Presenti, fra le autorità, il primo cittadino Giordani con Il gonfalone, il presidente della Provincia Fabio Bui, il prefetto Renato Franceschelli, il questore Isabella Fusiello, il generale comandante delle Forze operative Nord Roberto Perretti, i generali dei carabinieri Antonio Paparella e Fabrizio Parrulli, il ministro della Provincia triveneta dei frati cappuccini padre Roberto Tadiello, don Mario Gazzillo, vicario foraneo, nonché una rappresentanza della Croce Verde con il presidente Andrea Franco, e dell'Unitalsi.
Padre Gusella ha espresso ciò che non fu possibile dire lo scorso anno la sera del 12 maggio, cioè «una pubblica e corale riconoscenza al Signore per il riconoscimento di san Leopoldo come patrono dei malati di tumore», aggiungendo, adesso, anche una convinta preghiera di liberazione dalla pandemia che tante sofferenze, tanti dolori ha provocato e sta provocando in tutto il mondo.
Quanto alle presenze nei giorni della novena preparatoria della festa, infine, c'è stato un buon afflusso, compatibilmente sempre con le norme restrittive in vigore, sia da parte di rappresentanze delle parrocchie del vicariato dei Colli, sia di padovani. Assente invece, e ovviamente, la componente croata dei devoti provenienti da oltre confine, per le tante difficoltà del trasporto pubblico.
Giovanni Lugaresi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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