L'ASSALTO
COLLI Del domani, in zona arancione, non v'è certezza. Meglio

Lunedì 8 Marzo 2021
L'ASSALTO COLLI Del domani, in zona arancione, non v'è certezza. Meglio
L'ASSALTO
COLLI Del domani, in zona arancione, non v'è certezza. Meglio allora pensare a godersi, prima di un nuovo confinamento fra le pareti domestiche, la domenica di sole regalata dalla primavera ormai alle opere. Sono stati così migliaia i padovani che hanno condiviso, ieri, un identico ragionamento, affollando non solo i ristoranti e gli agriturismi dei colli, ma anche prati ed aree di sosta, trasformati in gigantesche aree di accoglienza circondate da parcheggi stipati all'inverosimile.
Un esempio su tutti l'hanno offerto i prati delle Fiorine sopra Teolo, che presentavano nel primissimo pomeriggio scene degne di una Pasquetta o di un Ferragosto. Nessuna traccia di controlli da parte di uomini in divisa. Nè della messa in funzione del varco elettronico annunciato da Comune e Provincia per limitare l'assalto di presenze nella zona. I barbeque erano già stati esauriti già nelle prime ore delle mattinata da compagnie di gitanti, munite di cibo e libagioni in abbondanza.
Identica la scena anche nelle aree verdi a ridosso della palestra di roccia di Rocca Pendice, per non parlare ovviamente, all'interno dei centri abitati di Teolo e Torreglia degli assembramenti di persone attorno a tavoli all'aperto di bar e ritrovi. L'ultima domenica in giallo è stata assaporata in agrodolce per i ristoratori della zona, dove si è registrato il sold out.
«Ma da lunedì ha sottolineato Nicola Lionello, presidente dell'associazione enogastronomica Tavole Tauriliane ritorniamo all'interno di un tunnel di cui non sappiamo rivedere l'uscita. Contiamo di uscirne a Pasqua, a fronte di prenotazioni che già fanno presagire il tutto esaurito. Ma che potrebbero a questo punto saltare». Per le settimane immediatamente successive, intanto, sono già saltati i pranzi di matrimonio. I ristoratori vedono affievolirsi anche le presenze a tavola per le comunioni celebrate in molte parrocchie fra aprile e maggio.
«Tanti hanno già disdetto sottolineano Ennio ed Elisa Agnolon, gestori dell' Antica Trattoria da Antenore a Torreglia e i pochi appuntamenti rimasti, prevedono, salvo disdette, la presenza solo per pochi intimi. Resta certo invece che da domani (oggi ndr) dovremo lasciare a casa i dipendenti. L'asporto? Va bene per i locali di città, non per quelli come il nostro». Davvero paradossale, insomma che nel giorno in cui non si trova un solo coperto disponibile, i ristoratori comincino nuovamente a temere per il loro futuro. «Se le prossime domeniche saranno assolate e tiepide come questa confida Fabio Legnaro, titolare dell'antica trattoria da Ballotta a Torreglia ci sarà davvero da soffrire. Pasqua in fin dei conti non è cosi lontana. Stiamo già preparando il menù per la festa, ma siamo comunque già pronti a convertirlo nella versione delivery nella prospettiva di rivivere lo stesso scenario di un anno fa. Nel frattempo ci sono clienti che spostano di settimana in settimana ricorrenze da festeggiare al ristorante. Dallo scorso lockdown un papà cerca di prenotare per festeggiare la figlia, per la ricorrenza della cresima, avvenuta ormai due anni fa».
Senza il Covid la stagione sarebbe stata promettente anche per gli agriturismi, affollati anch'essi all'inverosimile da avventori desiderosi di godersi il relax prima del coprifuoco. Le insegne più note della zona, come il Colle del Barbarossa, Terre Bianche, Acero Campestre e Cà Noale hanno potuto accogliere prenotazioni in esubero attrezzando cortili e porticati. Ma senza prenotazione sedersi al tavolo sarebbe stato impossibile. Identica impresa è stata anche per chi, nell'ultima domenica in giallo ha preferito adattarsi andando in cerca di qualche zona picnic all'aperto.
Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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