Iov, debutta il direttore Patrizia Benini Vaccini per 3.500 pazienti oncologici

mercoledì 3 marzo 2021
Iov, debutta il direttore Patrizia Benini Vaccini per 3.500 pazienti oncologici
LA PRESENTAZIONE
PADOVA Ricerca, sinergie, investimenti e vaccini. Sono queste le parole chiave che caratterizzeranno il mandato di Patrizia Benini, neo direttore generale dello Iov, in continuità con il passato ma guardando al futuro della sanità padovana e in particolare dei pazienti oncologici. E il primo step si tradurrà in concreto già questo fine settimana quando inizierà la vaccinazione per 3mila 500 pazienti colpiti da tumore. L'ex direttrice sanitaria dell'Ulss 6, infatti, ha illustrato ieri il suo programma per le sedi di Padova, Castelfranco e Schiavonia, assieme a Francesco Favretti, riconfermato direttore amministrativo.
I PROGETTI
Patrizia Benini ha ricordato in primis il ruolo importantissimo che ricopre l'IRCCS padovano, come conferma l'incremento delle prestazioni: 35mila trattamenti chemioterapici nel 2018 e 40mila nel 2020; 3mila interventi nel 2018 e 5mila nel 2020. «La grande caratteristica dell'Istituto Oncologico Veneto, riconosciuta in ambito internazionale - ha osservato - è la capacità di integrare ricerca, assistenza, sviluppo delle competenze professionali, relazione con il territorio e con le altre Aziende. Lo Iov è a un livello di eccellenza grazie ai miei predecessori che hanno garantito il suo sviluppo: proseguiremo su questa traccia, affinché rafforzi ulteriormente il ruolo di punto di riferimento per i pazienti e per i medici, ma diventi anche humus per la crescita dell'Oncologia. Implementeremo i posti letti a Castelfranco e attiveremo alcuni primariati, ospedalieri e universitari, 2 a Padova e 6 sempre a Castelfranco, diventato un modello gestionale, con 2 Aziende che interagiscono».
Sul fronte Covid, il direttore generale, dopo avere comunicato che non ci sono dipendenti positivi, ha aggiunto: «La pandemia non è finita e non va abbassata le guardia, perché i contagi stanno aumentando. E una terza ondata sarebbe difficile da reggere, anche a livello psicologico. Intanto il 94% del personale dello Iov che ha aderito alla campagna è stato vaccinato ed entro il 25 marzo farà il richiamo. Da questo week end toccherà ai pazienti, 800 alla volta, per un totale di 3.500 nella prima fase. La selezione è stata fatta dagli oncologi: il 25% è costituito da coloro che hanno terminato la chemio, mentre il 75% da soggetti in cura, o che si accingono a iniziarla». Le restrizioni negli accessi allo Iov rimarranno ferree, con flessibilità per i parenti nei casi di persone in fin di vita, o lungodegenti. La Telemedicina verrà implementata, indipendente dall'andamento del Covid, perché ha dimostrato di essere utilissima sia per le valutazioni sanitarie, che per rassicurare i malati e i loro familiari.
GLI INVESTIMENTI
Tecnologie, di altissimo livello e riammodernamento delle infrastrutture: sono questi i prossimi investimenti dello Iov. «A Padova - ha detto Favretti - proseguirà l'intervento di ristrutturazione di alcuni piani dell'ex Busonera, per 4 milioni di euro. Sempre in via Gattamelata sostituiremo l'acceleratore con un uno a tecnologia adattiva, che costa 3milioni e mezzo di euro e la cui acquisizione è in fase avanzata, e cambieremo le attrezzature della Radiologia, cioè tutte le Tac e la Risonanza Magnetica. A Schiavonia, invece, dove c'è la seconda Tomoterapia d'Italia, sono stati comprati due acceleratori di base per la Radioterapia (2 milioni di euro la spesa) e un terzo è in arrivo. Poi andranno potenziati gli impianti per supportare le apparecchiature più avanzate, con un esborso di 2 milioni». Nella sede di Castelfranco i posti letto da 200 saliranno a 300, sarà sistemata la Radioterapia con 4 bunker da 13 milioni di euro, all'interno dei quali verrà collocato un acceleratore per la risonanza magnetica del valore di 7milioni e 400mila euro». A queste somme vanno aggiunti i 2 milioni e 300 mila euro per il robot chirurgico Da Vinci.
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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