Il sindaco: «Le famiglie contribuiscano alla riparazione»

Giovedì 8 Aprile 2021
Il sindaco: «Le famiglie contribuiscano alla riparazione»
LA RICHIESTA
PADOVA «No, queste cose non mi piacciono. Proprio non mi piacciono. Soprattutto se le fanno i minorenni». Ha lo sguardo accigliato il sindaco Giordani. Non per gli sfoghi dei politici sulla vicenda delle tombe profanate. Quello non gli interessa.
«Ciò che gli preme è che sia successo questo nella sua città, cioè che un gruppo di ragazzini abbia potuto dimenticare anche il rispetto per i morti e lo abbia fatto solo perché non sapeva cosa fare per trascorrere la serata. Avevano bevuto sì, ma l'hanno anche studiato il raid.
E quando capitano queste cose la responsabilità non può ricadere solo sui minori. Dietro ci sono anche le famiglie che avrebbero dovuto e potuto vigilare.
Ora i ragazzi sono stati individuati. «Sono stato molto amareggiato quando mi è stato riferito. Un gesto del genere... Penso sia una cosa veramente strada. Oggi ho parlato con il questore per capire chi sono i ragazzi. E alla fine ci siamo dati appuntamento per domani per vedere che cosa fare».
«Non so chi siano, so che sono italiani. La noia credo che sia una componente fondamentale ma non mi era mai capitato di assistere a una profanazione da parte di minori. Nemmeno il parroco, con cui ho parlato, sa darsi una spiegazione».
Però il sindaco un'idea chiara ce l'ha. «Troveremo il modo perchè le famiglie contribuiscano a riparare sotto il profilo economico quello che è successo. Altrimenti potranno farlo anche attraverso lavori socialmente utili». In altre parole: «Vedremo di coinvolgere questi ragazzi e le loro famiglie nel risarcire il danno: che sia economicamente o sotto forma di servizi sociali, è importante risarcire la città».
Resta inteso un aspetto, sottolineato dallo stesso sindaco sul suo canale social. Sui gravi vandalismi compiuti al cimitero dell'Arcella, voglio assicurare da subito una cosa alle famiglie padovane che hanno subìto danni alle tombe dei loro cari per mano di questi sciagurati delinquenti: ci faremo noi carico di rimediare agli oltraggi. Poi ai responsabili oltre alle pene severe previste, chiederemo le spese. Impossibile che dopo uno sfregio del genere i cittadini per bene coinvolti debbano pure pagare le spese oltre a patire il dolore arrecato.
Purtroppo però questo non è un episodio isolato. Andando indietro nel tempo si scopre che la moda di profanare le tombe al cimitero non si è diffusa ora. Anzi ci fu un tempo, alla fine degli anni 90 in cui il Comune dovette correre ai ripari mettendo telecamere e sbarre elettroniche. Ma più recentemente, l'anno scorso episodi simili sono avvenuti a Vigodarzere al cimitero del Terraglio, bersagliato da vandali in cerca di rame da razziare. Tre anni fa addirittura 25 tombe furono distrutte al cimitero di Montemerlo, a Cervarese Santa Croce. E se ne contano altre venti a Cadoneghe e ancora a Este. Poi c'è chi ruba i fiori, pratica consolidata. Tanto che d Arzergrande qualcuno è stato costretto ad attaccarli alla tomba con il silicone. Oppure rubano nelle tombe di famiglia, piante e piccole decorazioni. Ma una tomba irrisa è un peso sulla coscienza di tutti.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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