IL CONCORSO
Sul petto il numero 62, quello di gara della figlia. Dalla tribuna

Domenica 8 Settembre 2019
IL CONCORSO
Sul petto il numero 62, quello di gara della figlia. Dalla tribuna del palasport di Jesolo hanno trepidato tanto quanto lei e come lei gioito. «Noi abbiamo ricevuto molto dall'Italia, ed ora questo successo lo dedichiamo a tutti gli italiani». A parlare, con gli occhi ancora lucidi per la felicità, è Rosy Fernando, 55 anni, casalinga, e Sajith Francis Ungamandadige, 59 anni, operaio in una fabbrica di mobili, la Bonaldo, a Villanova di Camposampiero, dove vivono. Sono la mamma ed il papà di Sevmi, la ventenne che venerdì notte nell'80^ edizione di Miss Italia, a Jesolo, ha conquistato il terzo posto assoluto e la fascia nazionale di Miss Sorriso. La loro è una storia come tante che accomunano grandi città e piccole comunità di provincia. Dal lontano Sri Lanka, per cercare una vita migliore, trent'anni fa il papà di Sevmi è giunto in Italia. Si è dato da fare e poi, quando le condizioni lo hanno permesso, dallo Sri Lanka è arrivata la figlia primogenita Sandreka e la moglie. La ragazza studia, anche a Londra, dove conosce il fidanzato. Oggi ha trent'anni e ad ottobre si sposerà nella terra d'origine dove continuerà a vivere. Anche mamma Rosy ha sempre lavorato. A Padova vent'anni fa è nata Sevmi, diploma di estetista, per lei il desiderio di impegnarsi nel lavoro subito, mettendo da parte i libri. Tutti hanno la cittadinanza italiana.
ACCOGLIENZA
«Un paese che ci ha accolti molto bene e dove abbiamo trovato tanti amici. I colleghi di lavoro hanno fatto anche una cena tutti assieme per votare Sevmi - spiega il papà -. Un bel gesto, come quello della comunità dello Sri Lanka che si ritrova a Padova. Molto felice dell'esperienza di Sevmi come pure anche i nostri parenti distanti».
Pochi giorni prima del concorso ecco le critiche a Sevmi perchè non rappresenterebbe il canone di bellezza italiana. «Ci sono rimasta molto male, avevo paura per lei, che questo influisse sulla sua concentrazione al concorso - spiega mamma Rosy -. Lei invece mi ha rassicurata dimostrando grande maturità e forza ed ha avuto ragione visto com'è andata a finire». «Ci sono ancora questi stereotipi, non dobbiamo nascondercelo - dicono i coniugi -. È capitato negli anni passati, capita ancora, ma senza dubbio si tratta di persone che non conoscono la realtà, che hanno una visione limitata del mondo e della vita. A volte il commento negativo o il comportamento diverso verso di noi fa male, ma abbiamo la dimostrazione nella nostra vita qui che l'Italia non è questa». Del resto il fidanzato di Sevmi è di Campodarsego, ha 21 anni, ed è nato in Italia. Guida le moto da cross ed è il primo tifoso, assieme ai genitori, della sua bella. «Tante persone hanno condiviso la nostra felicità e li ringraziamo. Questo è un altro segno di come non ci si debba fermare agli stereotipi - evidenzia Sajith - ma integrarsi com'è giusto che sia. Proprio per questo a Padova durante il mandato di Flavio Zanonato, non avevo ancora la cittadinanza, sono stato uno dei componenti della Commissione per la rappresentanza delle cittadine e dei cittadini stranieri residenti». Una vita certamente non semplice nei primi anni, ma che ora, anche attraverso una manifestazione di spettacolo che è anche un po' lo specchio sociale dell'Italia, ha dato i suoi risultati migliori. «Paura che Sevmi ora si esalti? No, resterà sempre con i piedi per terra, e soprattutto con il suo bel sorriso che le viene prima di tutto dal cuore».
Michelangelo Cecchetto
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