Gli esperti Arpav: «Gas radon, valori più alti sui colli»

Venerdì 8 Novembre 2019
Gli esperti Arpav: «Gas radon, valori più alti sui colli»
LE ANALISI
PADOVA Le zone con più alta concentrazione di gas radon in provincia di Padova sono quella dei Colli Euganei e Monselice. Lo confermano i dati raccolti dall'Arpav, l'ente che si occupa delle indagini per la mappatura delle aree ad elevato potenziale di radon nella Regione Veneto. Se n'è parlato ieri in occasione dell'International radon day, celebrato dall'Infn (sezione di Padova) in collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Astronomia e il Comune di Padova. In occasione dell'anniversario della nascita di Marie Curie, premio Nobel per la scoperta della radioattività, ieri è stata organizzata una giornata di approfondimento sul tema.
«La maggior concentrazione di radon si trova nei Colli Euganei e nella zona collinare di Monselice, ciò dipende dalla composizione litologica della roccia spiega Andrea Bertolo, ispettore Arpav -. La concentrazione di radon in aria si misura in Becquerel per metro cubo. Nel Comune di Padova, in media, si ha dai 20 ai 40 Bq/m3. In provincia si passa ai 200 o 300 Bq/m3. Sui Colli si può arrivare anche al migliaio di Bq/m3. Chiaramente c'è un alta variabile individuale, la concentrazione dipende dalla roccia ma anche dalla costruzione edilizia che si prende in considerazione. Per questo motivo invitiamo i cittadini a rivolgersi a noi, per controllare le proprie case. Ricordo che esistono rimedi semplici, è sufficiente intervenire sui sistemi di ventilazione per non incorrere in pericoli per la salute».
Il limite di attenzione previsto dalla legge per i luoghi pubblici è pari a 500 Becquerel per metro cubo d'aria. Intanto continua il progetto Radiolab, che coinvolge circa 100 studenti delle scuole superiori padovane, ogni anno, in un'attività sperimentale con l'obiettivo di misurare la concentrazione di Radon nelle proprie abitazioni e scuole. «Spieghiamo agli studenti perché è così importante misurare il radon e cos'è la fisica nucleare dichiara il dottor Antonio Caciolli -. Diamo loro dei dosimetri, molto simili a quelli che usa Arpav, e per tre mesi viene effettuata la misurazione nell'ambiente. L'anno scorso i valori corrispondevano a quelli ufficiali, a riprova della serietà dell'esperimento. I ragazzi così si fanno promotori di questo tema, sconosciuto a molti. Serve a rendere più consapevole la cittadinanza».
Il Radon-222 è un gas radioattivo di origine naturale, presente nel sottosuolo, che può penetrare all'interno degli edifici, ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo. Nel corso degli anni il Comune di Padova ha monitorato 89 scuole. Lo scorso anno una struttura è risultata fuori norma: l'asilo Trenino, in via Jacopo da Montagnana, che è stato poi bonificato. «Un tema sul quale è giusto porre attenzione afferma l'assessore all'ambiente, Chiara Gallani e, vanno in questo senso, anche i progetti di informazione e sensibilizzazione degli studenti. Continueremo a tenere monitorata la situazione, al momento siamo partner di un progetto europeo sugli inquinanti negli interni». Le attività ieri si sono concluse con un seminario di Giulio Peruzzi, docente di Storia della Fisica e vice direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia.
E.Fa.
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