LA POLEMICA
PADOVA «Noi alle polemiche sterili rispondiamo con i fatti». La chiusura di via Anelli si lascia dietro le spalle una serie di polemiche sollevate dal centrodestra. Sulla questione ieri è intervenuto anche il sindaco Sergio Giordani che, in modo particolare, ha puntato il dito contro il suo predecessore Massimo Bitonci. «Oggi tutti i padovani possono vedere il significato della parola fatti ha esordito il primo cittadino - Sono davvero soddisfatto per il lavoro prodotto, ora che quelle palazzine sono nostre, non vedo l'ora di buttarle giù per sempre». «Oggi sono due anni esatti dal primo consiglio comunale del mio mandato e aver mantenuto questa promessa è una questione d'onore verso la città, adesso procederemo spediti per vedere al più presto la nuova questura di Padova la dove c'era solo degrado ha aggiunto - Non posso dimenticare come qualcuno, all'avvio di questo percorso, abbia parlato di chiacchere e bugie. Peccato per lui che invece di annunci sul punto ne aveva fatti davvero troppi. Oggi, assistendo al flessibile che apriva i sigilli di una delle palazzine, spero abbia imparato la lezione: essere più prudente e tenersi a freno. In fondo chi parla solo male di Padova e denigra la città da due anni, a mio avviso dimostra di non aver ancora capito perché ha perso». All'attacco anche l'assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi. «In tutta questa vicenda abbiamo assistito ad una collaborazione molto stretta tra enti - ha spiegato l'esponente del Pd Penso al Prefetto, al questore, all'Ater e anche al governo. Tutti hanno collaborato per raggiungere l'obiettivo. Gli unici che si sono messi di traverso sono stati i consiglieri di opposizione che, a maggio dell'anno scorso, hanno votato contro la delibera sulla permuta».
Al.Rod
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA «Noi alle polemiche sterili rispondiamo con i fatti». La chiusura di via Anelli si lascia dietro le spalle una serie di polemiche sollevate dal centrodestra. Sulla questione ieri è intervenuto anche il sindaco Sergio Giordani che, in modo particolare, ha puntato il dito contro il suo predecessore Massimo Bitonci. «Oggi tutti i padovani possono vedere il significato della parola fatti ha esordito il primo cittadino - Sono davvero soddisfatto per il lavoro prodotto, ora che quelle palazzine sono nostre, non vedo l'ora di buttarle giù per sempre». «Oggi sono due anni esatti dal primo consiglio comunale del mio mandato e aver mantenuto questa promessa è una questione d'onore verso la città, adesso procederemo spediti per vedere al più presto la nuova questura di Padova la dove c'era solo degrado ha aggiunto - Non posso dimenticare come qualcuno, all'avvio di questo percorso, abbia parlato di chiacchere e bugie. Peccato per lui che invece di annunci sul punto ne aveva fatti davvero troppi. Oggi, assistendo al flessibile che apriva i sigilli di una delle palazzine, spero abbia imparato la lezione: essere più prudente e tenersi a freno. In fondo chi parla solo male di Padova e denigra la città da due anni, a mio avviso dimostra di non aver ancora capito perché ha perso». All'attacco anche l'assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi. «In tutta questa vicenda abbiamo assistito ad una collaborazione molto stretta tra enti - ha spiegato l'esponente del Pd Penso al Prefetto, al questore, all'Ater e anche al governo. Tutti hanno collaborato per raggiungere l'obiettivo. Gli unici che si sono messi di traverso sono stati i consiglieri di opposizione che, a maggio dell'anno scorso, hanno votato contro la delibera sulla permuta».
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