Contro l'astinenza d'abbracci donate due pecorelle di pezza

Sabato 25 Aprile 2020
Contro l'astinenza d'abbracci donate due pecorelle di pezza
SOLIDARIETÀ
ESTE Piselli da sgranare coltivati dai bambini nell'orto della scuola e pecorelle di pezza da stringere in un morbido abbraccio. Nelle case di riposo della Bassa padovana non ci sono soltanto bare e angoscianti bollettini di guerra con su scritti i nomi di chi non ce l'ha fatta, di chi è stato spazzato via da questo maledetto virus, senza la possibilità di un ultimo saluto ai propri cari o di un funerale.
In questi tempi così difficili, in cui le strutture per anziani sono facili prede del Covid-19, c'è spazio anche per i gesti di affetto e di solidarietà. Non soltanto nella Scarmignan di Merlara, dove il nemico invisibile ha falciato 30 ospiti su 73, ma anche nei pensionati Covid free.
Alla Residenza Le Rose di Lozzo Atestino ieri è arrivata una gradita sorpresa: uno scatolone di piselli biologici, coltivati nell'orto didattico della scuola di Cinto Euganeo. Quando la scuola è stata costretta a chiudere, Jacopo, che ha 9 anni e frequenta la quinta elementare, e sua sorella Martina, di appena 5, hanno pensato che era un peccato lasciare l'orto didattico in balìa delle erbacce.
Così hanno chiesto l'autorizzazione al loro preside Alfonso D'Ambrosio per prendersi cura dell'appezzamento di terreno, che confina proprio con la loro casa. Ottenuto il via libera, i due bambini hanno chiesto aiuto ai nonni, che sono stati ben felici di fare gli ortolani insieme ai nipotini. Sulla destinazione del raccolto non ci sono stati dubbi: le verdure prodotte sarebbero arrivate sul piatto dei nonni della casa di riposo di Lozzo. Promessa mantenuta: ieri infatti lo scatolone di piselli è stato consegnato alla Residenza Le Rose, con tutte le precauzioni del caso, sotto lo sguardo sorridente e orgoglioso di alcune mamme e del preside D'Ambrosio.
«Il frutto di tanto impegno è stato regalato ai nostri residenti che adesso si arrotoleranno le maniche e inizieranno la sgranatura commentano dal pensionato chissà cosa preparerà la nostra cuoca con questi bellissimi piselli».
Un piccolo gesto che però scalda il cuore e solleva il morale dei nonni che da più di un mese e mezzo non stringono la mano a figli e nipoti. Nel Centro servizi per anziani l'ottimismo non manca: sui volti di ospiti e operatori e nello striscione con l'arcobaleno appeso al terrazzo. Andrà tutto bene: la struttura spera di attraversare indenne questa epidemia. Un decesso in realtà c'è stato: è quello di Liliana Badan, 77 anni, di Padova, morta l'8 aprile all'ospedale di Schiavonia.
L'anziana però mancava dal pensionato da parecchie settimane. Proprio in quei giorni la struttura era stata sottoposta a screening: tamponi per i 74 dipendenti e test sierologici per i 102 ospiti, tutti negativi. Alla Residenza Le Rose non si registravano casi di contagio, né si registrano tuttora.
Lo stesso vale per la Fondazione Santa Tecla di Este, che conta più di 200 ospiti, tutti negativi. Anche qui i piccoli gesti di premura non si sono fatti attendere e hanno assunto la forma morbida e colorata di due pecorelle, realizzate a mano da Simonetta Barbiero, figlia di una delle ospiti.
Sia che si facciano, sia che si ricevano, le coccole sono salutari a ogni età. Soprattutto per chi in un momento come questo si sente fragile, debole, smarrito. «Ecco perché abbiamo messo a disposizione dei nostri ospiti spiegano dalla casa di riposo atestina due pecorelle di pezza soffici e piacevoli al tatto, che ispirano morbidezza e tenerezza e permettono ai nostri anziani di riscoprire i benefici del contatto fisico e delle coccole. Tenere con sé le pecorelle stimola e soddisfa il bisogno di accudimento, protezione e sicurezza, oltre a favorire il rilassamento. Ed è anche un modo per tener allenati gli occhi e le mani». Certo non sarà come abbracciare o ricevere l'abbraccio di un figlio o di un nipote, ma anche un peluche può suscitare affetto.
Maria Elena Pattaro
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