Cipolla: «Scuole per l'infanzia e patronati ridimensionati»

Martedì 7 Aprile 2020
Cipolla: «Scuole per l'infanzia e patronati ridimensionati»
LA DIOCESI
PADOVA Una settimana Santa con le chiese e i cimiteri chiusi. Le celebrazioni religiose esclusivamente online e persino il rito del perdono avviene via web. Oltretutto in un contesto di grande sofferenza, con tante persone ricoverate in ospedale, altre malate e isolate in casa, per non parlare dei morti in solitudine, senza neppure il funerale.
FUTURO
La Diocesi padovana, dunque, si accinge a vivere una Pasqua anomala. Monsignor Claudio Cipolla non nasconde anche le sue preoccupazioni per il dopo, che potrebbe significare un ridimensionamento per patronati e scuole per l'infanzia, dovuto alle difficoltà provocate dalla chiusura forzata. Il vescovo, infatti, ieri in videoconferenza con don Marco Cagol, vicario episcopale per le relazioni con il territorio e don Daniele Longato, direttore dell'ufficio comunicazioni sociali, ha fatto il punto su come la Diocesi padovana stia vivendo questa particolare vigilia pasquale.
«Purtroppo - ha sottolineato il vescovo - alcuni servizi offerti dalla Chiesa sono in difficoltà economica. Il problema era presente anche prima che scoppiasse l'epidemia, ma si evidenzia adesso: le forme di solidarietà tra cristiani erano frutto del tempo passato, mentre oggi è necessario trovare altre formule. Io sono preoccupato per le scuole dell'infanzia, per i patronati, per le nostre chiese. D'altra parte, però, vengono prima le persone degli ambienti, poi c'è il lavoro e non vorrei proprio dare l'idea che pensiamo a noi stessi. Condividiamo i timori che ci sono nelle case e nelle organizzazioni: siamo tutti nella stessa barca, come dice Papa Francesco. L'auspicio è che magari nasca una maggiore creatività nel guardare a quello di cui disponiamo. La mia sensazione è che abbiamo cose sovradimensionate rispetto alla nostra comunità, soprattutto a livello di chiese, patronati e scuole dell'infanzia. A queste ultime siamo legati e facciamo fatica a immaginare uno scenario diverso. Però la situazione potrebbe costringerci a prendere delle decisioni».
COMUNITÀ
Monsignor Cipolla ha poi spiegato come sia cambiata la vita anche nel mondo religioso: «Mi mancano molto la comunità, la fraternità, ma dobbiamo essere coerenti con la situazione che stiamo vivendo. Noi preti ci stiamo interrogando e la speranza è che poi, quando tutto sarà finito, si possa offrire un servizio più qualificato. La Padova cristiana, comunque, sta facendo emergere tutto il suo grande cuore, con tanti volontari, dalla Caritas alle Cucine Popolari, che si stanno adoperando per aiutare gli ultimi. Dobbiamo credere nella vittoria dell'amore e della carità, e vigilare per evitare che ci sia chi si approfitta delle povertà».
Anche fra i religiosi ci sono alcuni casi di positività al Covid 19, ma nessuno è in pericolo: «I sacerdoti nelle missioni diocesane - ha detto - sono quasi tutti giovani e robusti, e si difendono bene: non hanno voluto rientrare anche se vivono in zone dove il contagio dilaga e non c'è la possibilità di essere curati».
CELEBRAZIONI
Intanto per venerdì Santo, non essendo possibile per i fedeli confessarsi, sono stati organizzati due momenti di incontro in rete: alle 12 attraverso il canale Youtube della Diocesi sarà trasmesso un momento di preghiera per il perdono, rimandando l'assoluzione individuale a quando cesserà l'emergenza, mentre alle 15, dalla Cappella dell'ospedale rigorosamente chiusa ai fedeli, il vescovo celebrerà la liturgia della Passione. «Abbiamo scelto un luogo di sofferenza ha concluso per far sentire la nostra vicinanza a chi sta male. E proprio da qui voglio far arrivare a tutti il mio augurio di Buona Pasqua».
Domenica a mezzogiorno, poi, le campane suoneranno insieme per 10 minuti. Infine, monsignor Cipolla ha comunicato che l'attività del Tribunale ecclesiastico sul caso di don Marino Ruggero, il parroco di Albignasego accusato di condotta incompatibile con il celibato imposto ai preti, è sospesa per l'emergenza Coronavirus.
Nicoletta Cozza
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