Cannabis in negozio, via ai controlli

Giovedì 16 Maggio 2019
Cannabis in negozio, via ai controlli
PALAZZO MORONI
PADOVA Cannabis shop, il ministero degli Interni scrive al Comune e scattano i controlli dei vigili, ma Bressa va all'attacco: «Salvini dimostra, ancora una volta, quanta sia la differenza tra gli annunci e la realtà».
Non è dunque rimasto lettera morta l'annuncio del numero uno del Viminale Matteo Salvini, che in un primo momento aveva annunciato la chiusura e poi controlli serrati nei confronti dei negozi che vendono cannabis legale. Ieri, infatti, il settore Commercio di palazzo Moroni ha ricevuto dal ministero dell'Interno una nota in cui s'invita l'amministrazione a controllare tutti i punti vendita in questione. In modo particolare, si invita la Polizia locale a verificare certificazioni su igiene, agibilità, impiantistica, urbanistica e sicurezza. Si chiede poi a palazzo Moroni di valutare la possibilità, come già avviene per le slot machine, di indicare tramite un'apposita ordinanza delle distanze minime di queste attività da luoghi sensibili, come scuole, ospedali, centri sportivi, parchi pubblici. Così già ieri sono scattati i primi controlli dei vigili. I risultati delle verifiche dovranno poi essere comunicati durante un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che verrà convocato ad hoc.
NUMERI
Ad oggi palazzo Moroni è a conoscenza di sette cannabis shop presenti sul territorio comunale: Pharma Cbd di via Manin, Cannabis Store Amsterdam di via Dante, Jamaica Canapa Store di via Giotto, Cannabis Light di via Tommaseo, Joint Express di via Milazzo, Semi Ami di via Chiesanuova e Hempassion di San Martino e Solferino. Ma in città sono presenti anche altre rivendite di cannabis legale, complessivamente una ventina. Questi negozi nei prossimi giorni verranno controllati dalla Polizia municipale.
L'iniziativa del Viminale lascia perplesso l'assessore al Commercio Antonio Bressa. «Salvini dimostra ancora una volta quanta sia la differenza tra gli annunci e la realtà - afferma l'esponente del Pd - Straparla in televisione promettendo la chiusura dei cannabis store, in realtà si deve limitare a chiedere controlli, attenzioni e limitazioni da parte degli enti locali perché lui di più non può fare. Si tratta, infatti, della vendita di prodotti con un esiguo livello di principio attivo, consentito dalle norme che fanno riferimento al ministero della Salute».
ATTIVITÀ
«Salvini comunque non si preoccupi, il Comune di Padova continuerà la seria attività di controllo e di prevenzione insieme alle forze dell'ordine come ha sempre fatto, ma certo non asseconderà la sua personale caccia alle streghe. A nostro avviso, chiudere questi store porterebbe ben più benefici alla criminalità organizzata che alla salute dei consumatori - continua Bressa - Meglio controllare e regolare il fenomeno dentro le norme che lo consentono, piuttosto che lasciarlo in mano a chi vende sostanze ben più forti e fuori controllo. Il leader della Lega metta piuttosto risorse per investire in azioni di informazione, prevenzione e percorsi di recupero e si occupi come ministro dell'Interno delle vere piazze di spaccio presenti nel nostro Paese».
Alberto Rodighiero
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