«Bolognino, una persona gentile: una volta ha offerto anche il pranzo»

martedì 17 novembre 2020
MAFIA
PADOVA È proseguito ieri mattina, nell'aula della Corte d'Assise, il processo ai clan dei Bolognino. Questa volta a testimoniare è stato l'ex proprietario, Giuseppe Grigolo, della Gs Scaffalature di Galliera Veneta. L'azienda viene fondata nel 1976 dai cognati Giuseppe Grigolo e Flavio Scapin (il nome è dettato proprio dalle iniziali dei loro cognomi). Parte da una dimensione famigliare per poi crescere bilancio dopo bilancio fino ad arrivare all'anno di grazia 2002: 150 dipendenti e fatturato da 60 miliardi. Un'ascesa inarrestabile? Niente affatto.
La crisi economica si fa sentire e il mercato cambia: il declino inizia nel 2009 e raggiunge il punto più basso nel 2012: lo spettro del fallimento, il rischio-chiusura, sessanta lavoratori che temono di trovarsi a piedi. A gennaio del 2013 ecco un apparente luce in fondo al tunnel: il liquidatore opta per l'affitto di un ramo d'azienda, si palesa la società Sygnal con sede a Treviso e in prima linea c'è una coppia originaria della Marca, Mariagiovanna Santolini (presidente) e Stefano Venturin (direttore generale). I posti di lavoro sono salvi, l'azienda va avanti. Per un complesso schema di compravendite di quote tra soci (accompagnate anche da minacce ed estorsioni, come emerso dalle indagini) entrano in gioco anche Sergio e Michele Bolognino, ora considerati dagli inquirenti gli uomini-chiave della cosca Grande aracri in Veneto. I rapporti tra soci - Venturin da una parte e Bolognino dall'altra - diventano presto molto tesi e quel 2 aprile 2013 l'imprenditore trevigiano racconta di essere pestato brutalmente.
Ma Grigolo, ieri in aula, non ha dipinto Sergio Bolognino come un bruto anzi. «Bolognino - ha dichiarato - è sempre stato una persona gentile, mentre gli operai mi raccontavano che Venturin e la moglie, soprattutto lei, erano duri. E poi Bolognino è riuscito a risolvere i rapporti con i sindacati». Grigolo ha anche ricordato delle guardie che entravano in azienda. «Mi ricordo - ha ripreso - di almeno tre guardie, forse di più, che entravano in azienda. Uno mi è rimasto impresso perchè era un marcantonio. E poi ricordo che Bolognino non aveva un ufficio all'interno della Gs Scaffalature. In una occasione ha anche offerto il pranzo ad alcuni dipendenti e a dei tecnici arrivati da Padova».
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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