Bacco: «I condomini anni Sessanta? Sono in piena crisi, meglio abbatterli»

Lunedì 17 Giugno 2019
Bacco: «I condomini anni Sessanta? Sono in piena crisi, meglio abbatterli»
LE ZONE
PADOVA «L'acquirente oggi è ben orientato, sa quello che vuole. I condomini anni 60/70, privi di manutenzione, vivono una forte crisi: converrebbe abbatterli e ricostruirli da zero». È l'analisi di Gianni Bacco, operatore e imprenditore, da quarant'anni titolare dell'agenzia Punto Immobiliare in via Roma. Il graduale incremento dell'attività di compravendita di immobili a uso residenziale nell'ultimo anno, conferma un progressivo ritorno di fiducia nei confronti del mercato immobiliare. Un trend che trova riscontro nell'aumento di finanziamenti in genere e, nello specifico, rivelando anche una maggiore propensione da parte delle banche all'erogazione di mutui. «Viviamo una trasformazione post crisi aggiunge Bacco in cui gli acquirenti sono più maturi e responsabili nella fase di scelta. In passato si adottava un approccio diverso: chi comprava si innamorava dell'immobile, era preso dell'emozione e non stava certo a guardare il valore a lungo termine, la classe energetica, gli sgravi fiscali. Oggi invece si cerca di comprare case che possono inserirsi facilmente nel sistema mercato. A maggior ragione ci si tiene lontani dai condomini costruiti negli anni 60, dove le strutture e gli impianti risultano visibilmente degradati. Se invece c'è stato il rifacimento del tetto, la manutenzione degli impianti, le facciate esterne sono curate e il cortile è tenuto in ordine, la gente compra ancora. Perché si spuntano prezzi bassi per un edificio equilibrato e vivibile, seppur datato. Le quotazioni degli anni 60 hanno subito contrazioni del 40% rispetto al 2006».
Oggi, le abitazioni perché possano avere un mercato e trovare dei compratori, devono soddisfare determinati parametri: lo stato di ristrutturazione per immobili esistenti, la presenza di servizi, come ad esempio l'ascensore, la classe energetica soddisfacente per le costruzioni recenti o nuove e la cura nel restauro di ville o palazzi antichi. «Spesso converrebbe abbattere questi vecchi edifici e recuperarne la cubatura specifica Bacco Da noi purtroppo è difficile a causa del frazionamento immobiliare tipico delle proprietà italiane. È quasi impossibile mettere d'accordo tante teste, ancora di più se si ha a che fare con proprietari anziani o eredità. In altre nazioni del mondo, invece, si fa con una certa frequenza. A Padova ora diverse imprese edili si stanno muovendo per comprare queste strutture e abbatterle. Gli edifici costruiti in quel periodo sono sostanzialmente figli della speculazione edilizia. Gran parte non reggerebbe una scossa di terremoto. I telai in cemento armato sono robusti, ma tecnicamente le case sono fragili come il vetro. Recuperare queste case dal punto di vista statico sarebbe anti economico, ecco perché ricostruire conviene. La fascia più interessante è quella appena fuori dalle mura, le imprese edili stanno ritirando i progetti in Comune e poi inizieranno a riedificare».
In Italia attualmente il patrimonio di edilizia residenziale è costituito per oltre il 70% da costruzioni realizzate in assenza di normative specifiche o in osservanza a norme ormai obsolete. Gli edifici degli anni 60/70 sono stati costruiti senza badare all'aspetto energetico. Riscaldare un appartamento di cinquant'anni fa, può costare anche fino a quattro volte di più rispetto un analogo appartamento costruito ai minimi di legge attuali.
E.F.
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