Allarme odori, sindaco all'attacco

Venerdì 13 Settembre 2019
Allarme odori, sindaco all'attacco
LIMENA
Odori nauseabondi in paese per colpa del biogas, l'affare si complica. All'ordinanza del sindaco l'azienda agricola Tosetto ha risposto con una lettera del suo legale: ora saranno gli enti preposti a verificare se effettivamente sono stati adottati gli accorgimenti necessari a ridurre le emissioni puzzolenti dall'impianto di biogas. Il primo cittadino Stefano Tonazzo ha inviato l'ordinanza ai carabinieri, all'Arpav e in Regione, per informarli del disagio che vivono i cittadini e dell'azione intrapresa.
Il sindaco tiene a precisare quali sono i passi che l'amministrazione comunale farà dopo l'ordinanza del 31 agosto. C'erano dieci giorni di tempo perché l'azienda adottasse tutti gli accorgimenti per ridurre l'emissione di odori, e cinque giorni per relazionare al Comune quali azioni intendeva avviare: nella risposta depositata venerdì in municipio l'azienda riassume quanto fatto in questi anni, a quanto pare senza aggiungere altro. «La risposta che ci è giunta è firmata da un avvocato, e questo ci lascia perplessi - commenta Tonazzo - in ogni caso stiamo lavorando su quello che l'azienda dice di aver fatto negli anni, ma con il beneficio del dubbio abbiamo interessato gli enti sovracomunali per le opportune verifiche: è dal 2013 che il nostro territorio è ostaggio di odori che nulla hanno a che fare con lo stallatico, ma sono talmente nauseabondi da non poter respirare».
FINESTRE CHIUSE
Nelle sere in cui le emissioni di odori sono fortissime non solo è impossibile tenere aperte le finestre, ma la puzza è talmente penetrante che i cittadini non possono neppure arieggiare le case. Ad essere interessata è soprattutto la fascia di territorio compresa fra il Tavello e il quartiere Arcobaleno, fino ai confini con Taggì. «Da quando è stata notificata l'ordinanza ai Tosetto le emissioni degli odori hanno avuto minore intensità rispetto ai giorni di agosto dove era impossibile respirare - ha detto ancora il sindaco - ma il problema persiste. Con l'ordinanza abbiano chiesto un'azione concreta per mettere fine al disagio: al prossimo episodio di emissioni di odori, accertata la fonte, si passa alla denuncia per inadempienza delle disposizioni emesse». A dare corpo all'ordinanza sono stati proprio gli esiti del monitoraggio semestrale dell'impatto olfattivo richiesto dall'amministrazione nel 2018, e condotto dall'azienda accreditata Osmotech di Pavia, con una spesa di 30 mila euro. I risultati hanno messo in correlazione l'emissione dei forti odori con l'impianto di biogas nel Tavello, ed è qui che è stata notificata l'ordinanza comunale. Durante i rilievi effettuati nei sei mesi compresi fra il 15 gennaio e il 31 luglio un team di 12 esperti, non residenti nel territorio, ha eseguito 728 misurazioni con una media di un'uscita ogni 2 giorni compresi i festivi e il periodo notturno. I dati sono stati poi sottoposti alla validazione meteorologica attraverso una centralina installata sul tetto del distretto sanitario. Il sindaco Tonazzo sta coinvolgendo anche i sindaci dei comuni limitrofi per muoversi in maniera unitaria in Regione, affinché si possa ottenere una normativa che sia di aiuto ai territori, nel contrasto a questo tipo di disagio che incide sulla qualità della vita delle persone. Potrebbe scattare pure un'interpellanza in Parlamento e alla Giunta regionale.
Barbara Turetta
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