Venezia, Bugliesi getta la spugna Troppe spaccature nella sinistra

Domenica 9 Febbraio 2020
Venezia, Bugliesi getta la spugna Troppe spaccature nella sinistra
CENTROSINISTRA
Una candidatura sorta e passata sul viale del tramonto nel giro di pochi giorni, quella di Michele Bugliesi, rettore dell'Università di Ca' Foscari, a candidato sindaco di Venezia per il centrosinistra. Un nome finito nel tritacarne dei veti incrociati di una coalizione che fatica a trovare il candidato che dovrà sfidare Luigi Brugnaro alle elezioni di primavera a Venezia. Un film a puntate che ha avuto ieri quello che pare un epilogo. Ma poiché, in politica, la parola fine non esiste, meglio non azzardare previsioni. Certo è che il rettore si è sfilato dopo aver annunciato la propria disponibilità a guidare un fronte ampio, che unisse i partiti di centrosinistra e i numerosi movimenti civici di area. Il rettore in un primo tempo aveva risposto sì alla chiamata di un fronte che pareva sufficientemente ampio da garantirgli una comoda investitura. Aveva anche messo a punto un suo programma per sfidare Brugnaro. Ma evidentemente quel consenso tanto ampio non era. Innanzitutto perché, anche all'interno del Pd, c'era chi inizialmente aveva manifestato una certa freddezza attorno al suo nome (come il deputato Nicola Pellicani o il deus ex machina Massimo Cacciari) poi perché i Dem si sono arrovellati attorno al tema primarie sì, primarie no.
CANDIDATO UNICO
Infatti, mentre per l'anti-Zaia in Regione il partito ha scelto questa strada, per il sindaco di Venezia è stato deciso di puntare su un candidato unico, scelto senza consultazioni preventive. Strategia che ha provocato la spaccatura con l'ala sinistra guidata dal sociologo Gianfranco Bettin che ritiene quella del rettore «una candidatura già vista e troppo istituzionale» e con alcuni movimenti tra cui quello creato da Giovanni Martini, presidente della Municipalità di Venezia, che per creare una sua civica si è dimesso dal Pd. Tutto questo mentre si moltiplicano gli appelli all'unità e a una candidatura non divisiva. Ma i fatti portano in un'altra direzione. Il risultato è che Michele Bugliesi si è stancato di aspettare e ieri ha vergato una nota in cui, presentando il proprio programma e la propria visione di città, dice espressamente: «Le mie sono idee per un progetto civico, da costruire e realizzare con il contributo di più persone competenti e rappresentative delle diverse sensibilità. Ma un progetto come questo ha senso solo se trova un'adesione ampia e unitaria. Purtroppo, è del tutto evidente che quelle attuali non sono le condizioni per poterlo realizzare».
LA RESA DEI CONTI
Come dire: mi chiamo fuori. Il Pd, attraverso il segretario comunale Giorgio Dodi e il segretario metropolitano Valerio Favaron, continua a credere nella candidatura di Bugliesi, nome a cui hanno già dato la benedizione anche altre forze, come Italia Viva, i moderati di Ugo Bergamo, Più Europa, Italia in Comune e qualche civica come il Gruppo 25 Aprile. Ma la resa dei conti sarà mercoledì prossimo a Mestre, quando i Dem, gli altri partiti della coalizione e i movimenti Civici si confronteranno. Da quella riunione, fanno sapere tutti, si dovrà uscire con il nome dello sfidante di Brugnaro. Il sindaco intanto, da parte sua, aspetta di capire le mosse degli avversari per mettere a punto la sua strategia, che al momento prevede un fronte il più ampio possibile, coinvolgendo in prima battuta la Lega che ha già fatto sapere, comunque, di non poter più accettare un ruolo di comparsa.
M.Fus.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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