Una lettera dall'Austria anche a Sgarbi. Il critico: «Apprezzo il senso civico»

Mercoledì 5 Agosto 2020
Una lettera dall'Austria anche a Sgarbi. Il critico: «Apprezzo il senso civico»
LA EMAIL
POSSAGNO (TREVISO) «Ho sbagliato. Ma non sono fuggito. Sono pronto a pagare il prezzo di questo gesto involontario e irresponsabile». Inizia così la lettera che, D.H. il turista cinquantenne di Aistersheim responsabile del danneggiamento alla statua di Paolina Bonaparte, ha inviato a Vittorio Sgarbi e al Museo. «Vorrei auto-denunciarmi, dopo che oggi ho letto dell'incidente sui giornali austriaci, e mi è subito stato chiaro che dovevo mettermi in contatto. Già prima di questa mail, io ho chiamato il signor Vittorio Sgarbi e il Museo, senza però raggiungerli personalmente». La mail è arrivata all'indirizzo della Gypsoteca dopo che i carabinieri hanno raggiunto telefonicamente la moglie, responsabile della prenotazione online. «Rimango a completa disposizione per questo incidente, è stato un comportamento irresponsabile da parte mia, le conseguenze non mi erano note, pertanto ho continuato normalmente la visita al museo e l'intero soggiorno in Italia».
IL RACCONTO
Il turista poi racconta in quale contesto sia maturata la visita al Museo di Possagno. «Mi trovavo con un gruppo di 10 persone, in occasione del mio cinquantesimo compleanno, durante un'escursione di quattro giorni sulla Via del Prosecco con un ultimo giorno a Venezia, e siamo tornati dal nostro viaggio quella notte di lunedì. Durante la visita mi sono seduto sulla statua, senza però accorgermi del danno che evidentemente ho causato. Vi chiedo informazioni sui passi che sono necessari da parte mia in questa situazione per me molto spiacevole e per la quale, in primo luogo, mi scuso in tutti i modi. Rimango a vostra disposizione per e-mail, telefono o, se necessario, volentieri anche personalmente, per qualsiasi informazione e in qualsiasi momento».
LA DONNA IN LACRIME
Lo stesso racconto era stato reso alle forze dell'ordine dalla moglie dell'uomo al telefono. «È stato mio marito - ha spiegato la donna in lacrime- ha capito il danno causato e preso dal panico si è allontanato. Ma non vuole assolutamente sottrarsi alle sue responsabilità. Ora vi confermerà lui stesso l'accaduto, rendendosi disponibile ad affrontare le conseguenze delle sue azioni. Si scusa e ci scusiamo immensamente. Ma è stato un gesto involontario. Faremo tutto ciò che è necessario fare». Soddisfatto delle scuse il Presidente Sgarbi, che smorza i toni iconoclasti dello scorso fine settimana e se la prende con l'Arma. «Apprezzo il senso civico di questo cittadino e prendo atto delle sue parole di imbarazzo per quanto accaduto. Credo che invece il video diffuso dall'Arma sia un'inutile spettacolarizzazione». Il Presidente della Fondazione Canova precisa che le immagini non sono frutto di un'indagine ma sono state fornite dal Museo. «Non demonizziamo ora l'autore del danno che tra l'altro si è autodenunciato contattando subito il museo e me». Felice per l'esito della vicenda anche il sindaco di Possagno Valerio Favero. «Non posso che essere soddisfatto per la scelta dell'autore del fatto di autodenunciarsi, questo però - tiene a precisare - non toglie la gravità del danno, il patrimonio custodito nella nostra Gypsotheca è tanto immenso quanto delicato per questo deve essere approcciato con il doveroso rispetto e attenzione». Il nuovo direttore Moira Mascotto preferisce chiudere l'increscioso incidente e guardare al futuro. «La speranza-sostiene infatti- è di poter presto dare avvio ai lavori di restauro». E già ci sono le prime offerte.
Elena Filini
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