ARTE
VENEZIA Picasso non fu solo un genio assoluto del Novecento, capace di attraversare

Martedì 20 Aprile 2021
ARTE VENEZIA Picasso non fu solo un genio assoluto del Novecento, capace di attraversare
ARTE
VENEZIA Picasso non fu solo un genio assoluto del Novecento, capace di attraversare movimenti e stili con incomparabile grandezza: fu anche uno sperimentatore di tecniche e materiali pittorici.
RUSSIA
Ambito in corso di approfondimento, con Venezia capofila grazie all'impegno di una ricercatrice di Scienze chimiche per i Beni Culturali dell'Università Ca' Foscari. L'occasione, lo studio di quattro tele che Picasso dedicò ai Balletti Russi, realtà fondata ufficialmente nel 1911 dall'impresario russo Sergej Djagilev, che riunì incredibili nomi: tralasciando coreografi e compositori, parteciparono a scene e costumi, oltre a Picasso, Braque, Derain, Matisse, De Chirico e Maurice Utrillo. Delle quattro suddette tele, realizzate a Barcellona nel 1917 e conservate nella casa di famiglia, fino alla donazione nel 1970 al Museu Picasso di Barcellona (ancora in vita l'artista, che scomparve tre anni dopo), una risulta oggi particolarmente deteriorata. Hombre sentado presenta, infatti, evidenti screpolature (crettature superficiali).
LA CURIOSITA'
Alla decisione di restaurare l'opera, il Museu Picasso decide di approfondire il perché, di quattro tele simili per tecniche utilizzate, questa risulti pesantemente compromessa. Al team internazionale e multidisciplinare di scienziati conservatori, chiamati ad analizzare il caso, vi è anche la cafoscarina Francesca Izzo. «Le analisi svolte - spiega quest'ultima - mettono in luce che Picasso ha dipinto con colori ad olio, contenenti sia il tradizionale olio di lino, sia oli meno siccativi come l'olio di cartamo e di girasole». Ma il genio spagnolo non si fermò qui: «Ipotizziamo che l'artista abbia sperimentato l'uso - prosegue la ricercatrice - non ancora in voga nel 1917, di pitture semi-sintetiche, le tele utilizzate dall'artista sono di cotone, su cui Picasso ha steso due diversi strati di preparazione, uno ottenuto con colla animale, l'altro invece con olio siccativo, in entrambi i casi mescolati con pigmenti diversi».
Comparirebbero però anche sostanze rare: «È interessante notare la presenza dei cosiddetti saponi metallici', composti che si formano per interazione tra il legante e alcuni ioni rilasciati dai pigmenti che possono provocare danni ben visibili, sia a livello estetico che a livello di stabilità chimica e meccanica».
Potrebbe esser proprio questa la causa del deterioramento. La Izzo, esperta di pitture artistiche contemporanee, ha focalizzato le indagini sugli strati dipinti e gli strati della preparazione pittorica: le interazioni tra pigmenti e leganti, potrebbero così aver provocato il degrado dei film pittorici, analogamente a quanto osservato negli strati sotto la pellicola pittorica. Aprendo così a spunti per nuove ricerche, volte a scoprire il ruolo della possibile migrazione di materiali tra gli strati di pittura e di preparazione. Con un fine: quello di calibrare al meglio strategie di conservazione preventiva delle opere, nonché suggerire ottimali condizioni di esposizione.
Riccardo Petito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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