Ricordate la polemica sull'abbattimento dei daini? Ma anche l'allarme e la richiesta di misure urgenti da parte della sindaca di Sabaudia Giada Gervasi per limitarne gli accessi incontrollati sulle strade e nei campi? Dopo almeno un decennio di allarmi e polemiche, la decisione del direttore facente funzione del Parco nazionale del Circeo: i daini si possono adottare, o meglio acquisire, come citano i bandi per la cessione pubblicati ieri sul sito del Parco.
Ovviamente sarà necessario avere a disposizione un luogo in ci daino possa vivere, quindi chi si candida dovrà possedere un recinto con caratteristiche idonee per ospitare gli esemplari a scopo ornamentale, oppure essere aziende agri-turistico-venatorie e allevamenti a scopo alimentare. È evidente che i daini non possono essere acquisiti e poi liberati in natura, ma dovranno essere custoditi esclusivamente all'interno dei recinti. Per tutelare il benessere animale, i daini non potranno essere traferiti a più di 500 km dal luogo di cattura e dovranno essere rilasciati preferibilmente in aree con caratteristiche climatiche simili a quelle della foresta demaniale.
Chi intende adottare un daino dovrà inoltre versare una somma a titolo di rimborso spese per oneri connessi alle procedure di cattura. «Nel caso delle acquisizioni a scopo ornamentale - sottolinea il Parco nazionale del Circeo - (termine poco rispettoso della dignità animale, ma così riportato nella normativa), gli animali dovranno anche essere sterilizzati, con costo a carico degli acquirenti».
La cessione dei daini avverrà solo dopo aver effettuato uno screening sanitario in modo da evitare di cedere esemplari malati e favorire la diffusione di agenti patogeni. Si stima che attualmente nella foresta ci siano poco meno di 1.800 daini, la necessità di realizzare il programma di controllo è legata alla tutela di un ecosistema estremamente pregiato, ma anche a problemi di sicurezza stradale, di ordine sanitario ed economico, vale a dire i danni all'agricoltura. Ora si avviano le soluzioni non cruente attraverso i bandi, ma - sottolinea il Parco del Circeo - con ogni evidenza, si dovrà proseguire con la messa in atto anche degli altri scenari previsti dal documento approvato dal Ministero dell'Ambiente e dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Vale a dire gli abbattimenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA