Marchi: «L'alleanza con Profilo o Finint in Borsa a inizio 2022»

Martedì 23 Febbraio 2021
FINANZA
VENEZIA «Vogliamo creare a Conegliano una banca d'affari che diventi un punto di riferimento finanziario per il Nordest. Se non andrà in porto l'alleanza con Banca Profilo, lanceremo all'inizio del 2022 la quotazione in Borsa con un aumento di capitale da 100-150 milioni che servirà per le acquisizioni».
Enrico Marchi non si ferma agli aeroporti veneti, che gestisce con la Save. «Anche le banche come le università sono infrastrutture cruciali per un'area come la nostra - spiega il presidente e azionista di controllo all'84% di Banca Finint - che sta vivendo un momento di crisi pensatissimo ma che ha grandi possibilità di ripresa. Noi vogliamo essere attori di questo sviluppo». Banca Finint nel 2020 ha dimostrato di essere solida: utile netto consolidato di 21,1 milioni, + 43,5% sul 2019; margine finanziario a 56,1 milioni (+ 5,8%), con commissioni nette pari a 49,8 milioni (+ 5,6%). «È stato un anno speciale. Nonostante la diffusione della pandemia, il risultato conseguito dal nostro gruppo ha confermato la sua capacità di resilienza e dimostrato la solidità del modello di business superando le nostre previsioni - afferma Marchi -. Abbiamo portato a termine un importante progetto di riorganizzazione che ha portato a Conegliano grandi professionalità come quella del nuovo Ad Fabio Innocenzi (ex Popolare Verona e Unicredit, dove ha gestito anche i fondi Pioneer) e del nuovo consigliere Massimo Mazzega (ex Carive e Alba Leasing), che affiancano Giovanni Perissinotto al vertice della banca. Risultati positivi sono arrivati anche dall'area ex Securitisation Services mentre la Sgr prosegue nella sua espansione di masse gestite e nuovi prodotti. Ora stiamo per lanciare due nuovi fondi di investimento in crediti utp e nel social housing per studenti, mentre prodotti come il conto deposito online hanno già riscosso grande interesse a poche settimane dal lancio».
La sfida oggi è lo sviluppo nella gestione dei patrimoni. In quest'ottica c'è l'offerta in contanti e concambio azioni per acquisire Banca Profilo, che in caso di successo porterebbe Marchi in maggioranza nel nuovo gruppo. Finint non è la sola in corsa: ci sarebbe anche RiverRock e non è escluso che Banor, la cui offerta in contanti per il 60% non è stata accolta, possa ritornare in gara per la partecipazione detenuta dal fondo Spef di Sator, la boutique finanziaria di Matteo Arpe. Entro giugno i giochi dovrebbero essere chiusi. «Per Banca Profilo abbiamo fatto la nostra offerta - osserva Marchi -. È una buona prospettiva per entrambe le banche: possiamo mettere insieme le nostre competenze in grande sinergia».
GESTIONE PATRIMONI
Altrimenti? «Pensiamo a una quotazione di Banca Finint nei primi mesi del 2020, quando anche la situazione economica si sarà ripresa - risponde il presidente e azionista di controllo dell'istituto di Conegliano da 400 addetti per un gruppo che ormai è arrivato in totale al migliaio -. Una quotazione finalizzata ad accelerare lo sviluppo: non venderemo azioni mie e degli altri soci, lanceremo un aumento di capitale tra 100-150 milioni per sostenere acquisizioni. Questa è l'occasione per dotare il Veneto di una vera banca d'affari. Nel Nordest c'è chi vuole comprare o crescere, imprenditori che hanno da risolvere un passaggio generazionale, che vogliono quotarsi, che vogliono accedere al mercato capitale, o vogliono gestire i loro soldi al meglio: noi vogliamo affiancarli in queste operazioni diventando una boutique finanziaria a 360 gradi». Una banca diversa, senza sportelli ma con molto cervello e Marchi sempre azionista di controllo. «Io vedo grandi potenzialità nel Nordest, un'area che ha perso tanti soggetti finanziari», ricorda Marchi, pronto a creare un altro hub di peso nel Veneto, questa volta finanziario.
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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