LA RICORRENZA
Padova omaggia Claudio Scimone. Domenica alle ore 18.30 all'Auditorium Pollini di via Cassan i Solisti Veneti diretti dal maestro Giuliano Carella si esibiranno in memoria del grande maestro padovano, fondatore e direttore della storica orchestra, a due anni dalla scomparsa. L'evento del 500 Festival Internazionale G. Tartini si inserisce nel Veneto Festival 2020 e prevede un programma che è un inno alla scrittura per soli archi in cui si evidenzia il ruolo di primaria importanza che ebbe Venezia soprattutto nel Settecento. In scaletta: concerto in sol minore op. 5 n. 11 per archi di Albinoni, concerto in re maggiore per quattro violini, archi e basso continuo dall'Opera terza L'Estro Armonico di Vivaldi, Concerto in la minore D 113 per violino, archi e basso continuo di Tartini, Serenata in mi maggiore op. 22 per archi di Dvorak. «I Solisti Veneti dichiara Carella furono fondati da Claudio Scimone nel 1959 e da allora sono un punto di riferimento internazionale per la musica classica. Prova ne siano i numerosi concerti tenuti nel mondo e quelli che andremo presto a suonare. Io ho raccolto una grande eredità che onoro con gioia e amore, felice che il pubblico senta l'appartenenza e ci segua con rinnovata affezione nell'inevitabile cambiamento».
LUOGO SIMBOLICO
Il concerto si celebra in un luogo caro alla cittadinanza perché qui si tengono i Concerti della Domenica, le prime matinée dedicate alla classica (un tempo in Sala dei Giganti), una delle tante invenzioni di Scimone. «Sono state escogitate per diffondere la musica democraticamente, con orari e costi accessibili - conclude lui - spirito che i Solisti Veneti non solo condividono, ma perseguono tuttora». Scimone era da sempre un innamorato contemplatore del bel suono degli archi e con i suoi Solisti Veneti realizzava quella pienezza di suono, bellezza di timbro e ricchezza di colori che da sempre sono il vanto della tradizione italiana. Biglietti disponibili: intero 15 euro, 10 euro ridotti. Dato l'ingresso contingentato si consiglia l'acquisto in prevendita presso Gabbia in via Dante, i Solisti Veneti a Piazzale Pontecorvo o via mail all'indirizzo info@solistiveneti.it.
FIGURA INDIMENTICABILE
L'83nne maestro, che aveva intrapreso gli studi di Giurispudenza con una laurea poi conferita ad honorem dall'Università di Padova nel 2012, capì ben presto che era un'altra la sua strada. Dopo gli studi con Dimitri Mitropoulos e Franco Ferrara, diresse orchestre sinfoniche che lo portarono alla notorietà anche all'estero con 6000 concerti in 90 paesi del mondo, 350 titoli con le più importanti formazioni ed interpreti (Uto Ughi, James Galway, Salvatore Accardo, Katia Ricciarelli, Josè Carreras e via elencando), molte onorificenze quali Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica. Scimone credeva nel potere formativo della musica e fu il primo in Italia a proporre i concerti nelle scuole; ha diretto 27 anni il Conservatorio Pollini di Padova e a lungo è stato docente della Classe di Orchestra del Conservatorio di Venezia.
L'INIZIATIVA
Anche i Rotary Club Padova vogliono ricordare l'illustre concittadino e, a causa dell'emergenza pandemica da Covid-19, l'edizione 2020 del Premio Internazionale Claudio Scimone ha subito una variazione: la domanda di partecipazione al concorso dovrà pervenire entro la mezzanotte del 31 ottobre. La giuria selezionerà i candidati idonei per la seconda fase entro il 9 novembre e comunicherà l'esito agli interessati via mail e sul sito www.rotarypadova.it. Quelli ritenuti idonei saranno convocati il 27 novembre al Pollini e il vincitore suonerà il programma definito con il Comitato Organizzatore il 29 novembre nello stesso Auditorium (la giuria si riserva il diritto di non assegnare il premio se nessun partecipante sarà ritenuto meritevole). Qui si può scaricare il nuovo bando di adesione: https://www.rotarypadova.it/il-premio-internazionale-claudio-scimone-2020.
Paolo Braghetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Padova omaggia Claudio Scimone. Domenica alle ore 18.30 all'Auditorium Pollini di via Cassan i Solisti Veneti diretti dal maestro Giuliano Carella si esibiranno in memoria del grande maestro padovano, fondatore e direttore della storica orchestra, a due anni dalla scomparsa. L'evento del 500 Festival Internazionale G. Tartini si inserisce nel Veneto Festival 2020 e prevede un programma che è un inno alla scrittura per soli archi in cui si evidenzia il ruolo di primaria importanza che ebbe Venezia soprattutto nel Settecento. In scaletta: concerto in sol minore op. 5 n. 11 per archi di Albinoni, concerto in re maggiore per quattro violini, archi e basso continuo dall'Opera terza L'Estro Armonico di Vivaldi, Concerto in la minore D 113 per violino, archi e basso continuo di Tartini, Serenata in mi maggiore op. 22 per archi di Dvorak. «I Solisti Veneti dichiara Carella furono fondati da Claudio Scimone nel 1959 e da allora sono un punto di riferimento internazionale per la musica classica. Prova ne siano i numerosi concerti tenuti nel mondo e quelli che andremo presto a suonare. Io ho raccolto una grande eredità che onoro con gioia e amore, felice che il pubblico senta l'appartenenza e ci segua con rinnovata affezione nell'inevitabile cambiamento».
LUOGO SIMBOLICO
Il concerto si celebra in un luogo caro alla cittadinanza perché qui si tengono i Concerti della Domenica, le prime matinée dedicate alla classica (un tempo in Sala dei Giganti), una delle tante invenzioni di Scimone. «Sono state escogitate per diffondere la musica democraticamente, con orari e costi accessibili - conclude lui - spirito che i Solisti Veneti non solo condividono, ma perseguono tuttora». Scimone era da sempre un innamorato contemplatore del bel suono degli archi e con i suoi Solisti Veneti realizzava quella pienezza di suono, bellezza di timbro e ricchezza di colori che da sempre sono il vanto della tradizione italiana. Biglietti disponibili: intero 15 euro, 10 euro ridotti. Dato l'ingresso contingentato si consiglia l'acquisto in prevendita presso Gabbia in via Dante, i Solisti Veneti a Piazzale Pontecorvo o via mail all'indirizzo info@solistiveneti.it.
FIGURA INDIMENTICABILE
L'83nne maestro, che aveva intrapreso gli studi di Giurispudenza con una laurea poi conferita ad honorem dall'Università di Padova nel 2012, capì ben presto che era un'altra la sua strada. Dopo gli studi con Dimitri Mitropoulos e Franco Ferrara, diresse orchestre sinfoniche che lo portarono alla notorietà anche all'estero con 6000 concerti in 90 paesi del mondo, 350 titoli con le più importanti formazioni ed interpreti (Uto Ughi, James Galway, Salvatore Accardo, Katia Ricciarelli, Josè Carreras e via elencando), molte onorificenze quali Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica. Scimone credeva nel potere formativo della musica e fu il primo in Italia a proporre i concerti nelle scuole; ha diretto 27 anni il Conservatorio Pollini di Padova e a lungo è stato docente della Classe di Orchestra del Conservatorio di Venezia.
L'INIZIATIVA
Anche i Rotary Club Padova vogliono ricordare l'illustre concittadino e, a causa dell'emergenza pandemica da Covid-19, l'edizione 2020 del Premio Internazionale Claudio Scimone ha subito una variazione: la domanda di partecipazione al concorso dovrà pervenire entro la mezzanotte del 31 ottobre. La giuria selezionerà i candidati idonei per la seconda fase entro il 9 novembre e comunicherà l'esito agli interessati via mail e sul sito www.rotarypadova.it. Quelli ritenuti idonei saranno convocati il 27 novembre al Pollini e il vincitore suonerà il programma definito con il Comitato Organizzatore il 29 novembre nello stesso Auditorium (la giuria si riserva il diritto di non assegnare il premio se nessun partecipante sarà ritenuto meritevole). Qui si può scaricare il nuovo bando di adesione: https://www.rotarypadova.it/il-premio-internazionale-claudio-scimone-2020.
Paolo Braghetto
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