«Una provocazione, ma a Roma ora valutiamo la stessa ricetta»

Giovedì 15 Agosto 2019
«Una provocazione, ma a Roma ora valutiamo la stessa ricetta»
IL COLLOQUIO
VENEZIA Quella di Luca Zaia sarà anche «una provocazione», come dice il sottosegretario alla Salute Luca Coletto. Ma il dato di fatto è che al ministero stanno valutando di percorrere la stessa strada. Ed è proprio Coletto a confermarlo: «Per superare l'emergenza causata da una pessima programmazione, stiamo valutando la possibilità di assumere medici senza specialità. Li impiegheremmo come internisti o nei Pronto soccorso». Dunque il ministero copia il Veneto?
Coletto è veneto, veronese per la precisione. Conosce la Regione Veneto e la sanità veneta come le sue tasche essendo stato assessore alle politiche sanitarie dal 2010 al 2018 sotto la prima e la seconda presidenza Zaia. Nel 2016 era stato anche nominato presidente di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Se ne è andato da Palazzo Balbi l'anno scorso quando è stato nominato sottosegretario di Stato alla Salute, sostituendo così Maurizio Fugatti, dimessosi dalla carica dopo la sua elezione alla presidenza della Provincia autonoma di Trento. Insomma, Coletto di sanità se ne intende. Ed è il primo a dire che le due delibere approvate ieri dalla giunta di Zaia - quelle che prevedono l'assunzione di 500 laureati senza specializzazione per impiegarli nei Pronto soccorso e in Medicina generale e Geriatria - non avranno vita facile. «Sicuramente ci sarà qualcuno che farà ricorso. Perché sono indubbiamente tirate per i capelli».
L'ACCUSA
Ma che alternative avevano Zaia e l'assessore Manuela Lanzarin che in Veneto ha preso il posto di Coletto? «La situazione si è esasperata - dice il sottosegretario - Già nel 2014, quando coordinavo la Commissione Salute delle Regioni scrivemmo nel Patto per la Salute che gli specializzandi potevano andare in reparto già dal primo anno. Sono passati cinque anni e tutti i Governi hanno goduto di una miopia spaventosa, portandoci a essere senza medici».
Quindi Zaia ha fatto bene a decidere l'assunzione dei giovani laureati senza specialità? «È una provocazione - dice Coletto - ma servirà ad accelerare la trattativa che abbiamo in corsa». E riferisce di aver convocato tre ministeri: Istruzione Università Ricerca, Funzione Pubblica, Economia e Finanze. Mettendo anche la Salute, sono quattro dicasteri. «L'obiettivo - dice Coletto è anticipare l'accesso in corsia degli specializzandi: li voglio in corsa già dal terzo anno se la specialità dura cinque anni e dal secondo se ne dura tre». Ma il problema non è che i posti per le specializzazioni sono pochi? «Non più - dice il sottosegretario - Da 6mila posti siamo passati a 8.900 più altri mille con le borse di studio regionali. Ormai siamo a quota 10mila. Ma dobbiamo portarli in corsia prima che finiscano gli studi».
E se non bastassero? «Stiamo valutando anche un'altra strada: assumere medici senza specialità come internisti e nei Pronto soccorso proprio per superare l'emergenza dovuta alla pessima programmazione». Appunto: la via veneta.
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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