Stretta solo in tre regioni «L'ondata è già partita» Ma il Nordest resta giallo

Sabato 20 Febbraio 2021
IL FOCUS
ROMA Il Veneto resta in fascia gialla. E così pure, nonostante i timori della vigilia, il Friuli Venezia Giulia. Si salvano Lazio e Lombardia. L'Emilia-Romagna, invece, da domani diventa arancione, a causa di un Rt a 1,06 e a segnali di sofferenza per i posti a disposizione in terapia intensiva. Passano in arancione anche la Campania (Rt a 1,16) e il Molise, che sta già affrontando la diffusione della variante inglese e che ha l'Rt più alto di tutti, a 1.4. Restano in arancione Liguria, Toscana, Abruzzo (dove però ci sono limitazioni a Pescara e Chieti), Umbria (ma è blindata la provincia di Perugia) e le province autonome di Trento e di Bolzano (in quest'ultima il presidente ha deciso una serie di limitazioni locali). Va detto che tutte le Regioni hanno l'Rt sopra a 1 o appena sotto, con la media nazionale a 0,99. Valori bassi solo in Sicilia (0,73), Calabria (0,76), Sardegna (0,77), Friuli (0,8), Veneto (0,81). Svanisce l'ipotesi della Valle d'Aosta di essere la prima regione in fascia bianca perché l'incidenza è appena sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti.
PREOCCUPAZIONE
Il fatto che nessuna regione sia passata in fascia rossa potrebbe far pensare che il coronavirus sia sotto controllo. Ma non è così: se ci fossero sufficienti dati, bisognerebbe realizzare un grafico con due linee. Una è stabile e rassicurante, ed è quella dei contagi per Sars-CoV-2 nella versione originale; l'altra sta schizzando verso l'alto e descrive le varianti, in particolare quella inglese. Tra due o tre settimane la seconda linea sarà a un livello molto più elevato della prima, la variante inglese sarà dominante e dunque trascinerà verso l'alto i contagi, tenendo conto che ha una velocità di trasmissione più marcata del 39 per cento. Avverte il professor Gianni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute: «Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana. Quindi all'interno delle regioni vanno fatte delle zone rosse. La Uk è più diffusa e diventerà dominante, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre». Ancora: «Il sistema a fasce di colore per regioni ha funzionato anche se è migliorabile. Oggi abbiamo 15.479 positivi a fronte di 297mila test eseguiti: c'è una oscillazione naturale ma la situazione sembra essere ad un livello più alto dei giorni precedenti. I decessi sono 353 e ciò conferma che la coda è molto lunga. I dati ci dicono che c'è una controtendenza verso un iniziale aumento dei casi». Il livello di attenzione è alto e ieri il Comitato tecnico scientifico ha respinto la richiesta della Lombardia di aprire i ristoranti anche dopo le 18.
PEGGIORAMENTO
Questo scenario generale ha portato alla stesura del report settimanale della cabina di regia che ha avuto, dal punto di vista del cambio di colori, conseguenze meno traumatiche di quanto si prevedeva. Ma la cabina di regia parla di «peggioramento nel livello generale del rischio», l'Umbria ha il rischio alto. L'appello: «Si ribadisce, anche alla luce della circolazione di alcune varianti a maggiore trasmissibilità, di mantenere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e le mobilità». In sintesi: vanno limitati al massimo gli incontri e si deve uscire di casa il meno possibile. Ancora: «Analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei, si raccomanda il rafforzamento delle misure di contenimento su tutto il territorio nazionale».
Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha confermato che la variante inglese sta viaggiando con più intensità tra i bambini: «Nella popolazione pediatrica c'è un certo incremento nel numero dei casi, ma per evitare allarmismi bisogna dire che dati disponibili nella letteratura medica ci indicano come a fronte di un incremento dei pazienti pediatrici non c'è evidenza di un peggioramento dei quadri clinici. Dati dimostrano che rispetto alla Primavera scorsa il quadro clinico dei bambini è addirittura meno severo».
Conclusione del professor Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità: «In Europa c'è una circolazione del virus in tutti i Paesi. In Italia si segnala una leggera ricrescita in corso ma siamo in una posizione abbastanza favorevole rispetto all'incidenza di altri paesi, ma l'epidemia è soggetta ad ondate e quindi bisogna sempre avere grande attenzione. Non vogliamo fare allarmismo, ma dobbiamo essere consapevoli che siamo in una fase molto delicata».
I GOVERNATORI
Un richiamo alla prudenza è arrivato anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, nonostante la permanenza in fascia gialla: «Il contenimento del contagio dipende da noi con l'utilizzo sempre delle mascherine, il rispetto del distanziamento ed evitare gli assembramenti». E il presidente del Fvg, Massimiliamo Fedriga: «L'importante è mantenere alta l'attenzione per evitare che la curva dei contagi possa subire nuove impennate».
M.E.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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