Riciclaggio di fuoriserie rubate Arrestato il rallysta Alain Valle

Venerdì 17 Luglio 2020
Riciclaggio di fuoriserie rubate Arrestato il rallysta Alain Valle
L'OPERAZIONE
PADOVA Campione di rally, così come il padre, di auto se ne intende davvero bene. Nel suo garage Alain Valle, 36 anni, nativo di Conegliano e residente a Povegliano custodiva bolidi da capogiro. In particolare tre Ferrari fuoriserie che farebbero la gioia di qualunque appassionato di motori: una F110 Testarossa, una F50 ed una F140 Enzo Ferrari. Superauto che ora sono state sequestrate - assieme ad altre quattro, decisamente meno costose - dalla polizia Stradale di Treviso e dal compartimento del Veneto. Sì, perché il pilota, assieme al socio Marco Bortoluzzi, 42enne di Montebelluna residente a Spresiano, faceva la bella vita - si era trasferito in albergo e viaggiava, Rolex al polso, su bolidi da centinaia di migliaia di euro - grazie al riciclaggio di auto rubate. E il reato contestato ai due, ora in custodia cautelare ai domiciliari, è proprio quello di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, truffa aggravata ed autoriciclaggio. Altri 10 gli indagati, tra cui il 63enne P.M., titolare di un'agenzia di pratiche automobilistiche - la TuttoPratiche di piazza Istituzioni a Treviso - insospettabile dato che si trova proprio davanti alla questura.
A capo del gruppo c'era proprio Alain Valle, che ultimamente dimorava all'hotel Alle Terrazze di Villorba, nonché figlio di Fabio, anch'egli gloria dell'automobilismo trevigiano e più volte condannato per reati contro il patrimonio. Era lui che aveva messo in piedi, secondo le indagini, l'organizzazione criminale, capace di acquisire auto rubate o sottratte a società di noleggio, contraffare i documenti per poterle trasferire nella Repubblica Ceca dove i mezzi venivano ripuliti con una nuova e regolare immatricolazione straniera e poi di nuovo re-immessi nel mercato italiano.
Le indagini si sono concentrate su 11 casi, ma ce ne sono altri 10 al vaglio, e secondo gli investigatori se ne potrebbero scoprire molti di più.
TARGHE PROVA
In questo complesso meccanismo un ruolo importante è stato svolto da una società operante nel settore della compravendita di auto e dall'agenzia di pratiche automobilistiche che falsificava i documenti delle vetture. Grazie alla prima, la Am Motorsport - aperta fittiziamente da Alain Valle prima a Monselice, nel Padovano, e poi spostata a Povegliano, nella Marca - i malviventi ottenevano le targhe di prova che consentivano di portare al Nord le auto rubate tra Sicilia e Campania. Il pilota grazie ai proventi delle truffe, mandava avanti anche regolari attività di concessionario automobilistico. Ed era sempre Valle che adescava i potenziali clienti on-line e poi li incontrava o al casello di Treviso o in stazione, a volte con nomi falsi. Valle riusciva a vendere la stessa auto anche a persone diverse, facendosi dare, dunque, più caparre per lo stesso veicolo. Alla fine, il giro di affari accertato dalla Stradale, in 12 mesi per queste 11 vetture, era di 300mila euro, ma si sospetta che il reale volume - visto anche lo stile di vita - sia ampiamente superiore. Le vetture, venivano consegnate ma spesso le pratiche di immatricolazione dall'estero richiedevano tempi lunghi poiché il gruppo inseriva come numeri di telaio contraffatti quelli di auto già circolanti. Le lungaggini hanno insospettito più di un acquirente, tanto che ad aprile 2019 una ferrarese ha sporto una prima denuncia. Ma anche un cinese, convinto che quell'auto portasse sfortuna tanto che, scaramantico com'era, ha cercato di rivenderla ancor prima di riceverla per evitare che la jella si abbattesse su di lui. «L'acquisto di auto usate a prezzi troppo vantaggiosi spesso nasconde spiacevoli sorprese per gli acquirenti che, comunque, dovrebbero sempre sospettare nel momento in cui non vengono fornite le doppie chiavi originali, dovrebbero far verificare la corrispondenza del telaio e diffidare di sistemi di pagamento in contanti o su carte prepagate» ha commentato il portavoce della Polizia Stradale del Veneto, Girolamo Lacquaniti.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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