«Ogni milione di veneti sono 27 i no-vax intubati e solo uno tra i vaccinati»

Giovedì 11 Novembre 2021
LA SITUAZIONE
VENEZIA Ormai è chiaro: anche in Veneto è la pandemia dei non vaccinati. Prendiamo il 10 novembre del 2020 e del 2021. Allora con 50.000 tamponi vennero trovati 2.763 casi, ora con 84.000 test sono state rilevate 931 infezioni, per cui il tasso di positività è sceso dal 5,47% all'1,11%. I degenti in area non critica sono calati da 1.696 a 273, i pazienti in Terapia intensiva sono diminuiti da 210 a 57. «All'epoca gli immunizzati erano zero, adesso sono l'82,3% dei veneti: gli effetti clinici del vaccino sono inconfutabili», chiosa il governatore Luca Zaia.
È vero che può contagiarsi, e pure finire in ospedale, anche chi si sottopone alla somministrazione. Fra i ricoverati che attualmente hanno bisogno della ventilazione meccanica o dell'ossigenoterapia, ad esempio, i non vaccinati sono il 73% e i vaccinati sono il 27%. Ma bisogna leggere correttamente i numeri, ammonisce Paolo Rosi, direttore del dipartimento regionale di Urgenza-Emergenza: «Il popolo dei non vaccinati è composto da 800.000 persone, mentre quello dei vaccinati è formato da 3,8 milioni di individui. Questo significa che, nella prima settimana di novembre, su un milione di residenti sono stati intubati solo 1 vaccinato e ben 27 non vaccinati. Le percentuali da sole sono fuorvianti, ciò che conta davvero è l'incidenza sulla popolazione totale».
I PICCHI
È illuminante lo spaccato delle Terapie intensive, che al momento sta vedendo un ritorno ai livelli di settembre, con picchi di incremento giornaliero da un paio di settimane a questa parte. «Ci sono anche due pazienti gravissimi che hanno bisogno dell'ossigenazione extracorporea», riferisce Rosi, precisando che già a settembre è stato prescritto alle Ulss di attivare complessivamente 37 posti aggiuntivi rispetto ai 494 di base, poiché che le proiezioni indicano una possibile crescita dei ricoveri. «In estate gli stranieri erano il 39% specifica l'esperto soprattutto per il peso dei ritorni dall'Est Europa, ma poi gli italiani sono risaliti al 74%». A spiccare è la ripartizione fra vaccinati e non: in ottobre 35,6% a 64,4%, nei primi giorni di novembre 19% a 81%, come detto ora 27% a 73%. «Messa così sembra che ci sia un'ampia diffusione del virus tra le persone immunizzate, ma i riferimenti vanno fatti sulla popolazione», ribadisce il medico: «Se i veneti fossero tutti senza vaccino, con un'incidenza di 27 malati gravi ogni milione di abitanti avremmo 130 ricoveri in Terapia intensiva ogni settimana».
IL RISCHIO
La lettura è più facile sui numeri più grandi, quelli accumulati negli ultimi sei mesi: sono stati intubati 442 non vaccinati e 68 vaccinati, sono morti 84 non vaccinati e 17 vaccinati. Chi sono questi ultimi? «Grandi anziani, spesso affetti da altre patologie, trapiantati, pazienti oncologici, persone immunodepresse», risponde Rosi. L'età, unita appunto alle comorbilità, è un fattore di rischio: tra gli ultra settantenni sono deceduti 37 non vaccinati e 14 vaccinati, tra i sessantenni 27 non vaccinati e 1 vaccinato, tra i cinquantenni 14 non vaccinati e 2 vaccinati, sotto i 50 anni 5 non vaccinati e nessun vaccinato. Nel complesso muore il 23% di chi va in Terapia intensiva. «La probabilità di finirci senza vaccino per una persona giovane e sana è relativamente bassa concede il direttore ma è un po' come non mettere le cinture di sicurezza: ti può andare bene per anni perché gli incidenti non avvengono di continuo, ma ogni giorno non sai se toccherà a te. E se ti tocca, i danni possono essere molto gravi». Per questo Zaia rinnova l'appello alla mascherina: «La vaccinazione è volontaria e le proteste sono legittime, quando rispettano la libertà di tutti, ma quanto meno vanno usate le protezioni».
LA SCUOLA
Nel frattempo la scuola fa i conti con le nuove regole dai 6 anni in su. Le riassume Francesca Russo, direttore del dipartimento regionale di Prevenzione: «Con un caso in classe, scatta il tampone per tutti entro 48 ore e poi i negativi possono proseguire la frequenza, dopodiché al quinto giorno c'è un nuovo test; con due infetti, i negativi vaccinati restano in aula mentre i non immunizzati vanno a casa; con tre o più contagiati, parte la didattica a distanza per tutti». Attualmente sono positivi 1.382 studenti e 115 tra insegnanti e operatori, mentre in quarantena ce ne sono rispettivamente 7.275 e 446. Dall'inizio dell'anno scolastico, si sono verificati 2.532 eventi, per il 34,1% nelle scuole primarie e per il 72,8% limitati a un caso per classe. In tutto sono stati contati 3.410 contagiati tra gli alunni e 233 tra gli operatori, con un seguito rispettivamente di 44.095 e 2.975 soggetti in isolamento o in monitoraggio.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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