L'Istat cambia i criteri di calcolo del Pil per migliorare e rendere ancora più precise le stime sulla ricchezza prodotta nel Paese. L'istituto nazionale di statistica, presieduto da Gian Carlo Blangiardo, pubblicherà oggi una nuova versione dei conti economici nazionali con i dati sul 2018 e la ricostruzione delle serie storiche con i nuovi criteri. Numeri fondamentali perché sono quelli su cui si calcola il cruciale rapporto fra deficit e Pil e debito e Pil su cui poi si svolgerà il confronto del governo con l'Europa per ottenere nuovi margini di flessibilità sui conti. Proprio dall'Istat potrebbe arrivare ora un piccolo aiuto al nuovo esecutivo. È possibile infatti che dalla revisione varata dall'istituto di statistica ci sia un miglioramento dei dati sul Pil italiano. Fra gli elementi che spingono in questa direzione ci sono i nuovi calcoli sul sommerso che potrebbero portare a una crescita della stima della ricchezza prodotta e poi a ritoccare all'insù anche i dati sul 2019 (per ora il Pil è previsto in aumento dello 0,2% dal governo). Nel 2017 il Pil ai prezzi di mercato è stato di 1.724.954 milioni di euro. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato del 2,4%. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è stato dell'1,4% del Pil.
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