«Ma lo studio a casa serve a scuola troppe distrazioni»

Martedì 11 Dicembre 2018
Domenico Balbi, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Fabio Filzi di Milano, è d'accordo con i compiti per le vacanze?
«Sì, sono assolutamente d'accordo. I compiti hanno una funzione fondamentale: quella di fissare ciò che i ragazzi hanno appreso in classe. A casa i ragazzi hanno il tempo di rivedere la lezione e fissarla nella mente. Ma non solo, nella scuola di oggi i compiti sono ancora più importanti rispetto al passato».
In che senso?
«Sono dirigente scolastico in una scuola di periferia, il quartiere Corvetto. Conosco molto bene le realtà a volte molto difficili nelle scuole. L'atmosfera che si respira nelle classi non è sempre quella ideale per apprendere. A volte i compiti diventano parte integrante della lezione».
Si fa a casa quel che non si riesce a fare a scuola?
«A casa il ragazzo che vuole studiare ha modo di approfondire la materia, di imparare quella lezione che a causa di tante distrazioni non è riuscito ad ascoltare come avrebbe dovuto».
In classe non è possibile?
«Purtroppo a volte no. I docenti ormai per ristabilire l'ordine non possono neanche alzare la voce, rischiano di ritrovarsi le lamentele del genitore se non addirittura la diffida di un avvocato».
Che compiti darebbe lei?
«Consiglio semplicemente di studiare su un buon libro di testo: è sempre lo strumento migliore».
L.Loi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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