L'Italia è certamente osservata attentamente in Europa perché è il

Venerdì 18 Settembre 2020
L'Italia è certamente osservata attentamente in Europa perché è il Paese che riceverà la fetta più grande, circa un quarto, degli aiuti messi in campo dall'Unione per l'emergenza Covid. «Lavoreremo affinché queste risorse vengano utilizzate a fin di bene e anche utilizzate perché quando si parla di centinaia di miliardi di euro l'utilizzo non è scontato», ha affermato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni. L'utilizzo dei circa 209 milioni di finanziamenti del Recovery fund è stato in particolare al centro dell'intervento dell'ex premier al webinar. Il commissario ha sottolineato che occorre essere «prudenti e realisti» nell'indicare tempi e obiettivi da raggiungere con l'utilizzo dei fondi. «L'invito che faccio ai Paesi, soprattutto a quelli che hanno fatto più fatica in questi anni ad assorbire le risorse europee, è di essere prudenti e realisti nell'indicare i tempi e gli obiettivi da raggiungere, perché se sono irrealistici alla fine la Commissione Ue avrà difficoltà nelle erogazioni biennali di queste risorse», ha rilevato Gentiloni. Il Recovery, «oltre a ad essere l'ultimo treno è anche il primo. Un treno così non c'è stato mai. Qui stiamo parlando di un treno per il futuro», ha aggiunto Gentiloni.
L'ex premier ha quindi nuovamente avvertito il governo italiano che non è possibile usare gli aiuti europei per abbassare le tasse. «Condivido totalmente quello che ha detto il ministro Gualtieri: non possiamo usare le risorse del Recovery fund per interventi generali di riduzione delle tasse», ha scandito. «Emettere debito comune e vedere che il paese maggiormente beneficiario invece di investire sul futuro lo usa in altro modo sarebbe un segnale negativo e qualcuno lo ha già percepito come tale», ha affermato ancora Gentiloni, aggiungendo di essere convinto che il governo italiano sia «sulla stessa linea». Per quanto riguarda invece il Mes «ci sono 5 o 6 paesi tra cui l'Italia che si stanno interrogando. Non sono ancora arrivate richieste formali da parte di nessuno», ha quindi puntualizzato il commissario, aggiungendo che il Sure invece «ha avuto l'adesione di 16 paesi».
Infine, sul vaccino per il Covid «il lavoro dell'Ue sarà di garantire che quando uno o più vaccini saranno verificati e validati siano messi in circolazione in modo equo a livello globale», ha osservato Gentiloni. «È fondamentale, ma la Commissione lo dice da mesi, che la distribuzione riguardi tutto il mondo - ha concluso il commissario - e non solo quei paesi o peggio quelle famiglie che possono permetterselo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci