L'auto affonda in un canale: morti quattro ventenni

Lunedì 15 Luglio 2019
LA TRAGEDIA
JESOLO Il sorpasso, l'urto, la strage. Nella notte, a Jesolo, una tragedia devastante. Alle 2 di ieri, spinta da un'altra vettura, un'auto con 5 ragazzi a bordo, tutti fra i 22 e i 23 anni, è rotolata in un campo e quindi è finita capovolta in un canale. Sono morti in quattro, solo una giovane si è salvata per miracolo ed ora è ricoverata in ospedale. Il guidatore dell'altra macchina, un 26enne di origine romena, si è allontanato ma è stato rintracciato e fermato con l'accusa di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso.
I NOMI
Le vittime della tragedia avevano tutti 22 anni: sono Riccardo Laugeni, di San Donà di Piave, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo, tutti di Musile. La sopravvissuta è Giorgia Diral, 22 anni anche lei, pure di Musile. Giorgia e Riccardo erano fidanzati, così come Eleonora e Leonardo.
L'incidente lungo la strada regionale 43 (via Adriatico). Siamo al margine settentrionale del comune di Jesolo, a cavallo tra le contrade di Ca' Nani e Pesarona; altri 500 metri verso nord e si entra nel territorio di San Donà di Piave. I cinque ventenni avevano trascorso la serata nella località balneare e stavano presumibilmente tornando a casa, a velocità contenuta. La loro Ford Fiesta, guidata da Riccardo Laugeni, è stata urtata da una Golf, è uscita di strada, è piombata in un campo di mais, più in basso, è scarrocciata per una ventina di metri, è salita su un altro bordo dell'appezzamento che ha fatto da trampolino ed è piombata nel canale Pesarona. Nella folle corsa l'auto ha tranciato il tirante di un palo del telefono, che si è spezzato in due ed è crollato al suolo, e ha piegato il guard-rail del fossato. È finita ruote all'aria nel canale, largo meno di 10 metri, profondo meno di 2. Alcuni dei ragazzi sono stati proiettati fuori dall'abitacolo. Altri sono stati estratti da alcuni giovani stranieri di passaggio che si sono fermati e che in particolare hanno portato a riva la Diral. Per tre purtroppo non c'era più nulla da fare; il corpo del quarto è stato rinvenuto più tardi nell'abitacolo. Scattato l'allarme, sul posto si sono precipitati agenti della Polizia locale, carabinieri, sanitari, pompieri. È stato allertato anche il Nucleo sommozzatori che poi però è stato fatto rientrare. I vigili del fuoco con un'autogru hanno agganciato l'auto e l'hanno tolta dall'acqua, recuperando la quarta vittima. Le salme sono state composte all'obitorio di Jesolo.
GLI AMICI
A Pesarona durante il resto della notte e tutto il giorno sono arrivati parenti e amici dei ragazzi. Scene strazianti. «Potevano essere miei figli, ne ho giusto uno della loro età, che forse li conosceva - ha raccontato un uomo con un gruppo alla gola - non si può morire così; qualcuno avrà anche sbagliato, ma questa strada è inadeguata».
Sulle pagine di Facebook scorrono le immagini di quelli che tutti gli amici definiscono «quattro bravi ragazzi, senza grilli per la testa, che non meritavano di morire». Eleonora e Leonardo erano fidanzati e in una delle foto più recenti postate in Facebook la ragazza mostrava con un sorriso l'anello con tre diamanti che il giovane le aveva regalato.
Il 26enne investitore, Alin, in Italia dal 2012, residente a Musile, grazie alle indicazioni fornite dalla sopravvissuta e da una automobilista, è stato raggiunto in mattinata e nel pomeriggio, dopo un interrogatorio, ha ammesso le responsabilità ed è stato fermato. «Ho perso il controllo rientrando da un sorpasso - ha spiegato - credevo di averli solo sfiorati».
Il papà di Riccardo è un carabiniere: i colleghi lo hanno informato con cautela degli sviluppi delle indagini. Anche loro straziati dal dolore e dalla fatica di una notte tragica, terminata con un altro dramma. Alle 5, sempre a Jesolo, Brian Merletti, un 28enne infermiere del reparto di Cardiologia dell'ospedale, si è schiantato contro un albero. L'ultima vittima di un sabato maledetto.
Bruno Cera
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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