IL PERSONAGGIO
CORNUDA(TREVISO) Il fumo per lei è un piacere, non un vizio.

Domenica 11 Ottobre 2020
IL PERSONAGGIO
CORNUDA(TREVISO) Il fumo per lei è un piacere, non un vizio. Anzi una sfida, di più una gara. Una passione, quella della pipa, che Luciana Pincin ha scoperto in età avanzata e che ora a 76 anni ben portati, l'ha portata a riconquistare il titolo di campionessa d'Italia di fumo lento con la pipa, ai recenti tricolori disputati in casa a Cornuda dopo essere stata campionessa europea e mondiale. In gara 60 fumatori di 10 pipa club italiani. Il titolo maschile è andato a Gianfranco Ruscalla con 1h e 40' precedendo Bepi Fasan (1h, 25' e.52). Podio cornudese nel femminile per Luciana Pincin (1h,13',54), seconda a sorpresa Ornella Premoli (1.04.50).
Luciana, come ha iniziato a fumare la pipa?
«È stato una trentina di anni fa, mi ero appena lasciata con mio marito, e mia sorella e mio cognato mi invitarono a far parte del club di Cornuda dove si fuma la pipa. Lì ho trovato amici, un bell'ambiente e ho iniziato a fumare. Mi hanno insegnato, ho imparato a fumare, ma per me e come per tutti coloro che partecipano alle gare, non è un vizio».
Prima fumava la sigaretta?
«No, non avevo mai fumato in vita mia. La prima esperienza è stata con la pipa, una cosa straordinaria fumarla in tranquillità».
Così ha iniziato a partecipare alle gare e vincere?
«Si e ho girato molto, in Italia, in Europa e non solo. Ho visitato tante città. Ho avuto tante soddisfazioni: prima dell'ultimo campionato italiano ne avevo vinti altri cinque. Ma anche un campionato europeo e mondiale. Non pensavo minimamente di raggiungere questi traguardi quando presi in mano la pipa».
Qualche delusione?
«Una molto forte, agli europei in Spagna una quindicina di anni fa. Non riuscivo ad accendere la pipa nel tempo stabilito. Forse una disattenzione, la pipa non si accendeva, è stata una grande delusione, mi sono messa a piangere. Avevo fatto tanta strada per nulla».
Prima di fumare ci sono i tempi di preparazione?
«C'è la preparazione del tabacco, abbiamo tre grammi a disposizione e 5 minuti per sbriciolarlo, preparalo bene bene e caricare la pipa. È un momento importante come l'accensione con a disposizione tre fiammiferi. Bisogna stare calmi e concentrati. Come in gara, parlare il meno possibile, stare in relax ma concentrati».
Il suo record?
«Oltre all'ultimo campionato italiano (1 ora, 15 minuti e 54 secondi) avevo fumato per due ore e mezza agli europei a Digione in Francia anni addietro. Per un tempo così lungo serve veramente tanta concentrazione e attenzione per far durare i 3 grammi di tabacco in dotazione».
A casa fuma per tenersi in allenamento?
«Mai, vado al club qualche volta dove appunto ci si trova».
Il Covid ha rallentato la sua passione?
«Certamente, non ci sono state gare, tutto è stato sospeso, non ci si trovava. Poi gradualmente ha ripreso ma pensavo che i campionati italiani non venissero organizzati. Sono stati bravi i responsabili del Columet Cornuda e il presidente Fiorenzo Cerialil».
In futuro?
«Gli anni avanzano, ho rallentato un po. Non so cosa farò, bisogna lasciare spazio ai giovani, ma bisogna capire che questo non è un vizio ma una passione, è qualcosa di gratificante».
Quando siete in gara sorseggiate dell'acqua, ma il Prosecco?
«In gara sorseggio solo dell'acqua. Ma poi amo anche qualche calice di Prosecco o di rosso, ma non sono una bevitrice, degusto».
Michele Miriade
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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