Draghi: board sanitario e finanziario globale

Giovedì 23 Settembre 2021
L'INTERVENTO
ROMA «Noi siamo pronti a triplicare i nostri sforzi» nella donazione di dosi dei vaccini. «Entro fine anno doneremo 45 milioni di dosi» ai Paesi più poveri. Mario Draghi, intervenendo al Global Covid-19 Summit dell'Onu, rilancia sugli aiuti ai Paesi poveri. E dopo aver sottolineato che per «porre fine a questa pandemia e prevenire future emergenze sanitarie, la cooperazione globale è essenziale», il premier italiano ha argomentato: «Uno dei punti deboli nella risposta globale alla pandemia è stato l'insufficiente coordinamento tra autorità sanitarie e finanziarie. Come presidenza del G20 noi vogliamo istituire il Global Health e Finance Board» che «potenzierà la cooperazione globale nella governance e nel finanziamento per la risposta e la prevenzione alle pandemie». Il Board «supporterà la collaborazione tra il G20 e l'Oms, al Banca Mondiale ed altre organizzazioni internazionali. Noi accogliamo la proposta americana di un Fondo finanziario intermediario».
Draghi ha anche esortato ad «aumentare la nostra preparazione per fronteggiare le pandemie del futuro, dobbiamo aumentare la capacità produttiva di vaccini e di strumenti sanitari in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi più vulnerabili. Noi sosteniamo il piano dell'Unione Europea di donare un miliardo di euro per sviluppare la capacità manifatturiera in Africa e promuovere il trasferimento di tecnologie. Noi accogliamo anche l'agenda Usa-Ue per favorire i nostri comuni sforzi per una vaccinazione globale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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