Delitto Noventa, morta la mamma «Voleva una tomba per la figlia»

Venerdì 3 Gennaio 2020
Delitto Noventa, morta la mamma «Voleva una tomba per la figlia»
IL GIALLO
ALBIGNASEGO (PADOVA) È morta il 30 dicembre scorso senza poter dire una preghiera sulla tomba della figlia Isabella Noventa, uccisa tra il 15 e il 16 gennaio 2016 a Noventa Padovana. Ofelia Rampazzo aveva 87 anni. Un mese fa era stata ricoverata all'ospedale Sant'Antonio di Padova. Un tumore al cervello non ha dato scampo ad un fisico già debilitato dagli anni e soprattutto dal dolore provato dopo la morte della figlia di cui, ancora oggi, non è stato trovato il cadavere. Ieri pomeriggio nella parrocchia Santa Maria Annunziata ai Ferri, ad Albignasego, si è celebrato il funerale alla presenza di tutti i suoi cari che fino all'ultimo non l'hanno mai lasciata sola. Tra loro il figlio Paolo Noventa che si è prodigato in ogni modo per convincere chi è ritenuto colpevole dell'omicidio di Isabella a svelare il luogo dove è stato occultato il corpo. In carcere Freddy Sorgato, oggi cinquantenne, di Noventa Padovana, la sorella Debora, di due anni più giovane, di Padova, e la tabaccaia Manuela Cacco, veneziana di Camponogara, di 57 anni. In concorso il terzetto deve rispondere di omicidio volontario. Per i fratelli Cacco la pena è di 30 anni, 16 anni e 10 mesi invece per la tabaccaia. Pena confermata in primo e secondo grado di giudizio.
L'APPELLO
«Mia mamma è morta senza conoscere la verità - ha detto Paolo Noventa visibilmente scosso - fino all'ultimo il suo pensiero è sempre stato per Isabella. Con un filo di voce che ormai le rimaneva ripeteva assassini riferendosi a chi oggi è in carcere per Isabella. I Sorgato e la Cacco non hanno mai avuto una parola di pietà verso la mia famiglia e neppure verso quella del sommozzatore della Polizia di Stato, Rosario Sanarico, morto il 18 febbraio del 2016 durante le ricerche nel Brenta del corpo di mia sorella».
Quando Isabella morì aveva 55 anni. Lavorava come segretaria, aveva il desiderio di ricostruirsi una vita dopo un matrimonio fallito. La sera del 15 febbraio l'ultimo appuntamento con Freddy Sorgato. Non sapeva che quella pizzeria dove si erano ritrovati sarebbe stata soltanto il pretesto per trascinarla in trappola. I fratelli Sorgato e la tabaccaia Cacco, secondo l'accusa, avevano pianificato tutto nei minimi dettagli per eliminare la donna. Dopo un mese di indagini, però, la polizia li aveva arrestati. Decisive ai fini dell'inchiesta sono state le videocamere poste a Noventa Padovana vicino la casa di Freddy, in via Sabbioni, e quelle a Padova alla Stanga che avevano ripreso tutti i movimenti delle auto dei tre.
«Mia madre ha implorato in tutte le maniere quei tre di dire la verità - ha proseguito Paolo Noventa - ma non c'è stato nulla da fare. La mia battaglia, quella della mia famiglia, prosegue. Tra pochi giorni ricorrono i quattro anni dalla morte di Isabella. E' drammatico e triste allo stesso tempo sapere che non vi sia una tomba dove poter andare a portare un fiore. Dopo la morte di mia madre mi auguro che qualcosa possa muoversi nelle coscienze di questi tre individui che fino ad oggi non hanno mai accennato ad un pentimento».
Ofelia Rampazzo ha più volte lanciato appelli anche alla mamma dei fratelli Sorgato per invitarla a fare lei un gesto capace di toccare le coscienze dei propri figli. Lo scorso anno Ofelia incontrò la moglie del sommozzatore tragicamente morto nelle acque del Brenta durante le ricerche di Isabella.
Cesare Arcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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