Caduta in gara al Mugello, muore veterinario 59enne

Lunedì 10 Maggio 2021
Caduta in gara al Mugello, muore veterinario 59enne
LA TRAGEDIA
PADOVA La passione sa essere forte quanto il destino. Ma questa volta il fato ha voltato le spalle a Stelvio Boaretto. Veterinario, maratoneta, scalatore: la moto era il suo primo grande amore. Amore che, però, ieri pomeriggio l'ha tradito mentre correva in pista al Mugello. Impegnato nella Coppa Italia di Motociclismo, trofeo Amatori categoria 1000 Avanzata, il pilota, 59 anni, padovano di Pontelongo, ma molto noto anche ad Albignasego dove aveva il suo studio, è rimasto coinvolto, con altri partecipanti, in un incidente di gara nel quale ha riportato le lesioni più gravi. Subito soccorso e rianimato in pista dallo staff medico del Mugello, il 59enne è stato trasportato al centro medico del circuito dove è deceduto.
LA DINAMICA
Al Mugello in questo fine settimana erano circa quattrocento i motociclisti che partecipavano alla manifestazione. Due sessioni di gara, una il sabato e una la domenica, rispettivamente di sette e dieci giri. Boaretto, in sella alla sua Yamaha R1, con il motoclub dell'Arsenico, di Ferrara, è morto in questa seconda gara. Era al sesto giro, tra la curva Borgo San Lorenzo e la Materassi. Curva che si affronta in seconda piena, con il motore che spinge a 140-150 chilometri all'ora. Il 59enne si è trovato un pilota a terra, ha tentato di schivarlo, prendendo però la moto che era volata dall'altra parte. Uno schianto che non gli ha lasciato scampo.
Nella carambola che ha coinvolto più moto, Baretto ha avuto la peggio. Finito sull'asfalto esanime, non ha mai più ripreso conoscenza. Le condizioni si sono rivelate subito preoccupanti e, nonostante un nuovo intervento dei medici, è deceduto. Inutile il volo dell'elicottero Pegaso del Suem.
In segno di rispetto per la sua morte, la Federmoto, promotore del Trofeo, e l'Autodromo del Mugello hanno deciso l'interruzione della manifestazione.
Non era un professionista, ma un amatore che da sempre aveva una grande passione per le due ruote. Tanto da decidere di mettersi in gioco e iniziare a partecipare alle gare della Fmi, come appunto il Triofeo Italiano amatori.
Nel mondo dei motori era una vera celebrità, tutti lo chiamavano dottore, non solo perché nella vita era uno stimato veterinario, ma anche perché The Doctor è Valentino Rossi, cui Boaretto era un grande fan. Nella sua tuta, proprio come il pilota del motomondiale, aveva la sua firma distintiva sulla schiena: ma invece che il 46 c'era il suo nome, Stelvio, unico e inconfondibile.
IL CORDOGLIO
«In questo drammatico momento mi unisco alla famiglia con cordoglio e partecipazione ha dichiarato il presidente Federmoto, Giovanni Copioli - Una fatalità ci ha privato di un appassionato vero ed ha funestato un Trofeo dove proprio la passione è protagonista».
Un fine settimana di festa, che segnava il ritorno in pista per gli amatori dopo il lockdown a causa del Covid, si è trasformato in una tragedia che nessuno si riesce ancora a spiegare. Boaretto, che aveva dimostrato come l'amore per lo sport potesse essere superiore a qualsiasi difficoltà, tanto da consentirgli di raggiungere la cima della Dea turchese sull'Himalaya, stavolta non ce l'ha fatta. Se è andato così, facendo quello che amava di più.
Marina Lucchin
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